Una nonna riminese di 86 anni che vive da sola, durante il primo lockdown ha scritto un libro autobiografico per combattere la solitudine. "La pandemia è peggio della guerra", ha detto. "Siccome la mia vita è stata molto movimentata, trovarmi di colpo chiusa in casa, mezza invalida... ho pensato bene di scrivere un diario", ha raccontato a Teleromagna, dove è apparsa la sua storia. Maria Luisa Montanari, ex insegnante e direttrice didattica, a marzo dell'anno scorso ha iniziato a riempire una decina di taccuini che sono poi diventati un'autobiografia che comincia alla vigilia della seconda guerra mondiale.
"Sono rimasta orfana a sei anni - racconta - Avevo due fratelli che adoravo, che poi sono andati in guerra e quando sono tornati non li riconoscevo più, perché la guerra cambia".
Spesso viene fatto un parallelismo tra quel conflitto e la pandemia, "ma forse questa è ancora peggiore - afferma - perché una volta finiti i bombardamenti si sapeva cosa fare. Adesso c'è un'incertezza... Sembra che le persone non abbiano bene in mente cosa sarà, cosa dovranno fare, come dovranno reagire. E poi - aggiunge sorridendo - i governanti di una volta mi piacevano di più".
Oggi la Montanari ha 12 fra nipoti e pronipoti, e a loro ha dedicato il suo lavoro. 'Diario di una madre - note di colore al femminile', edito da Pegasus Edition, è già in libreria e ora in cantiere c'è anche il secondo libro. "Mi ha sempre guidato una grande volontà. Ho sempre tentato di realizzare le cose a cui tenevo. Una vita piena insomma: ostile da una parte, perché mi ha fatto superare tante prove, però c'è anche la gioia di averle superate", conclude.
Cronaca
12:54 - Romagna