Superati gli obiettivi UE al 2030 e al 2035, la multiutility si presenta a Ecomondo alzando l’asticella alla sfida della sostenibilità. A pochi giorni dal taglio del nastro del primo impianto italiano su scala industriale per la produzione di biometano dai rifiuti organici, il Gruppo Hera rilancia infatti il proprio impegno nell’economia circolare, annuncia la firma di un importante protocollo internazionale sulla riduzione dell’inquinamento da fonti plastiche e presenta l’ultima edizione del suo report sulla tracciabilità dei rifiuti, con il 93% della raccolta differenziata portato a effettivo recupero. Nel riminese raccolta differenziata al 60,7%, con oltre 6.200 persone impiegate da aziende e impianti dell’indotto. Una raccolta procapite di 455 kg per abitante che si avvale anche di 13 centri di raccolta. Buone notizie, inoltre, per le attività collegate sul territorio alla prima destinazione e al recupero dei rifiuti che - oltre a dare lavoro, attraverso 25 impianti e 24 aziende, a più di 6.200 persone locale - hanno generato un fatturato complessivo di 1,8 miliardi di euro. Hera, tuttavia, non si accontenta di ottimizzare la gestione dei rifiuti e, da sempre, punta anche alla loro complessiva riduzione. Si tratta di un’azione ad ampio raggio, che contempla anche una serie di progetti realizzati di concerto con tante realtà del terzo settore, finalizzati a contrastare lo spreco alimentare nelle mense aziendali del Gruppo e ad incentivare il riuso di ingombranti in buono stato e di farmaci non ancora scaduti. In prospettiva, inoltre, sono fondamentali anche le iniziative di educazione ambientale portate avanti nelle scuole, di ogni ordine e grado, del territorio servito.
Cronaca
16:18 | 19/01/2018 - Cattolica