Assistiamo con crescente sconcerto a due fenomeni che viziano il dibattito pubblico in Valmarecchia a proposito dell’Ospedale Sacra Famiglia. Il primo fenomeno è quello della ormai indiscutibile politicizzazione del Comitato Giù le Mani dall’Ospedale di Novafeltria. Politicizzazione che si evince da ciò che viene pubblicato dal Comitato su tutti i mezzi di informazione – leggendo i contenuti diffusi, viene infatti da chiedersi se la “ragione sociale” del movimento sia la difesa dell’Ospedale oppure la demonizzazione del Partito Democratico - e che ha avuto conferma definitiva con la candidatura del (ex?) Presidente del Comitato alle prossime elezioni per il Consiglio Regionale con la destra. Su questo punto, l’unica cosa che ci sentiamo di rilevare è la scelta tragicomica di chi, sostenendo di voler salvaguardare il Sacra Famiglia, decide di candidarsi con la destra, e dunque con le forze politiche che storicamente privilegiano la sanità privata rispetto a quella pubblica, e che oggi tagliano drammaticamente le risorse per il Servizio Sanitario Nazionale portandole ai livelli più bassi degli ultimi 15 anni. Il secondo fenomeno è quello della disinformazione che il Comitato fa a proposito del destino del nostro Ospedale. Si sostiene, infatti, che l’applicazione del Decreto Ministeriale 77/2022 comporterà la chiusura del nostro Punto di Primo Intervento, e il conseguente declassamento del Sacra Famiglia in Ospedale di Comunità. Nulla di più falso. Il DM 77/2022 potenzia di fatto l’assistenza territoriale (infermiere di famiglia e di comunità, assistenza domiciliare, case della comunità, OSCO, ecc..) e non c’entra nulla con il Punto di Primo Intervento che invece è materia che afferisce all’assistenza ospedaliera. Il DM 77/2022 non depotenzia il PPI di Novafeltria, anzi aggiunge tutta la parte dell’attività relativa all’assistenza territoriale e domiciliare, oltre a introdurre i CAU. L’Ospedale di Novafeltria continua ad avere una Medicina e una lungodegenza con un Direttore Primario di Struttura Complessa e con le medesime caratteristiche degli anni passati, così come i day hospital e le attività ambulatoriali. Nel breve-medio periodo, Novafeltria avrà ulteriori 14 posti letto (aggiuntivi) e un servizio di dialisi. Dal 2018 ad oggi, gli investimenti dedicati al Sacra Famiglia da parte della Regione Emilia-Romagna ammontano a oltre 15 milioni di euro. Nel 2024 ci sono interventi in corso per 3,6 milioni e sono già programmati per il prossimo triennio interventi per altri 2,4 milioni. In queste cifre non si può leggere alcuna volontà di dismissione o depotenziamento della struttura ospedaliera di Novafeltria. Tutto il contrario. Parlare di potenziamento territoriale non significa peraltro chiudere o sostituire il PPI con la rete territoriale (ovvero trasformare il Sacra Famiglia in Ospedale di Comunità): il PPI di Novafeltria è a direzione ospedaliera e tale rimane. A questo proposito, Michele De Pascale, candidato del centrosinistra alla Presidenza dell’Emilia- Romagna, ha già chiarito che il Punto di Primo Intervento del Sacra Famiglia non si tocca. Lo ha fatto anche a Novafeltria, in occasione del recente incontro con la cittadinanza, ma le ricostruzioni del giorno dopo proposte dal Comitato hanno molto opportunamente sorvolato su questo passaggio.
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Invece di terrorizzare i cittadini per fini politici, paventando scenari futuri di fantasia, faremmo bene tutti quanti a concentrarci su battaglie davvero rilevanti per il potenziamento del nostro Ospedale, chiedendo per esempio che siano introdotti incentivi per i medici che decidono di prestare servizio in aree interne e disagiate, come la nostra, oppure dotando il PPI di Novafeltria di un camice bianco in affiancamento al medico del 118 anche per le ore notturne.
Insomma, mentre la narrativa che viene proposta dal Comitato è quella di Davide che si batte contro il terribile Golia, viene piuttosto in mente l’analogia con il celebre cane lupo di Trilussa che, nel tentativo disperato di dimostrare la propria rilevanza, abbaia tutta la notte contro un nemico che però non c’è.
In ragione di quanto sopra esposto, venuto definitivamente a mancare il requisito di imparzialità del Comitato Giù le Mani dall’Ospedale di Novafeltria, i candidati del Partito Democratico al Consiglio Regionale, Emma Petitti, Alice Parma, Simone Gobbi e William Raffaeli, hanno deciso di declinare l’invito all’incontro organizzato dallo stesso Comitato presso il Teatro Sociale di Novafeltria in data 10/11/2024.
Circolo Partito Democratico Novafeltria