"Dobbiamo guardare al futuro ed essere sempre più liberi di girare in lungo e in largo la nostra bella Romagna in maniera sostenibile, da Nord a Sud, collegati da una sorta di 'Via Emilia ciclabile', completamente percorribile in sella, senza la necessità di ricorrere all'auto o altri mezzi inquinanti", dice Emma Petitti, che lancia la proposta di una nuova "infrastruttura sostenibile utile per spostamenti legati al tempo libero e per favorire una mobilità pendolare sostenibile. Come sappiamo - aggiunge Petitti -, il cicloturismo è uno dei comparti dell'economia regionale che sta crescendo con più rapidità e che in futuro, anche alla luce della fase che stiamo attraversando, la quale accentua la tendenza dei turisti e dei cittadini a trascorrere le proprie vacanze all'interno dei propri confini nazionali e territoriali, sarà destinato a prendere sempre più piede e ad attrarre nuovi appassionati. Un settore che ha delle immediate ricadute sull'economia locale e che è capace di apportare vantaggi a tante filiere, da quelle legate al mondo della bicicletta, come le ciclofficine a tutte quelle che compongono il comparto turistico, come gli alberghi, i ristoranti, le trattorie, per arrivare al mondo dell’HORECA. Ecco perché per un futuro sempre più ecosostenibile, oltre alla Ciclovia Adriatica (la cui realizzazione è attualmente in corso), per Emma Petitti è arrivato il momento di guardare, in parallelo, "a una connessione tra le città della Romagna poste lungo la via Emilia, in modo tale da creare un vero e proprio corridoio verde tra Rimini, Cesena, Forlì e Faenza a misura delle due ruote".
Da qui appunto l'idea di realizzare "un lungo tracciato, una 'via Emilia ciclabile' per avvicinare i luoghi della Romagna, capace di rispondere in termini operativi alle richieste dell'Europa e di fare del cicloturismo un segmento sempre più rilevante dell'offerta turistica regionale e riminese, coniugando i relativi benefici economici a una politica di promozione di stili di vita sani e di attenzione alla qualità dell'ambiente. Si tratterebbe di un progetto molto importante per tutto il nostro territorio - continua Petitti - nonché di un percorso alla portata di tutti, giovani e meno giovani, all'insegna della riscoperta dei luoghi, della storia e delle bellezze di Rimini e della Romagna".
Sarebbe necessario prevedere inoltre "una congiunzione con la rete urbana di ciclabili 'Bicipolitana' di Rimini e Cesena e di alcune ciclabili immerse nella natura come quella che collegherà Castrocaro di Lido di Dante, così da garantire a chi si sposta in bici di raggiungere Ravenna e altre aree interne. Oltre a ciò, è fondamentale la capillarità dei servizi. È importante dunque pensare a spazi utili per i ciclisti e da vivere per le comunità come occasione di rigenerazione, come i bicigrill, ciclofficine e spazi di ristorazione attrezzati".
I fondi europei in questo senso possono rappresentare una grande occasione per dare gambe all'idea, trasformandola in realtà.
"La via Emilia ciclabile sarebbe un importante tassello di riconfigurazione delle nostre città e delle opportunità connesse alla mobilità dei turisti, dei lavoratori, dei giovani e delle famiglie, oltre che per affermare sempre di più un sistema di mobilità integrato tra le diverse città romagnole. Rimini e l'Emilia-Romagna hanno già cominciato questo percorso Bike Friendly, che non può essere interrotto, ma, al contrario, oggetto di arricchimento continuo, con tratte sempre nuove e rinnovate. Un progetto bello e ambizioso per un futuro sempre più a impatto zero", conclude.