Il 31 ottobre di trent’anni fa muore Federico Fellini. A Roma vengono celebrati i funerali di Stato e allestita la camera ardente nello Studio 5 di Cinecittà. Tutto il mondo del cinema, dai registi alle comparse, dagli attori alle maestranze, rende omaggio all’artista che tutti, in quell’immenso capannone di 400 metri quadrati, chiamano il “faro”. La sera del 3 novembre Fellini fa il suo ultimo viaggio di ritorno a Rimini, dove viene composta una seconda camera ardente nella sala delle colonne del teatro Galli. Il giorno dopo la città si stringe attorno a “quel ragazzo di Rimini che tutto il mondo ammirerà” come disse Sergio Zavoli, in una piazza Cavour gremita, durante l’orazione funebre.
Furono ventimila i riminesi che accompagnarono il feretro nel suo percorso da piazza Cavour al cimitero, una marea ondeggiante che continuava ad applaudire e ad abbracciare “il riminese tornato al Borgo”, accompagnandolo passo dopo passo lungo i suoi luoghi della memoria.
Due le soste d’obbligo del corteo prima di arrivare al cimitero, una davanti al cinema Fulgor dove Fellini da bambino aveva scoperto la settima arte e l’altra in quell’angolo di centro storico dove il ponte sfuma nel Borgo.
Trenta anni dopo la città di Rimini rende omaggio alla “dimensione universale di quel cordoglio” con una mostra dal titolo “Rimini 1993-2023: il funerale di Fellini nelle immagini inedite di Marco Pesaresi”, a cura di Mario Beltrambini e Jana Liskova e realizzata dal Comune di Rimini in collaborazione con il Comune di Savignano sul Rubicone e l’associazione Savignano Immagini.
La mostra presenta le 30 immagini selezionate - delle oltre 240 che compongono l’intero reportage - del funerale di Federico Fellini scattate dal fotografo Marco Pesaresi, presente quel giorno e pronto a raccontare attraverso le immagini l’ultima visita del Maestro alla sua Rimini. Immagini tornate alla luce solo di recente e che oggi consentono al pubblico anche più giovane di apprezzare la portata del saluto di Rimini al Maestro, trent’anni fa.
“Il giorno del funerale era grigio e piovoso – commentano i curatori della mostra Mario Beltrambini e Jana Liskova - come se il cielo stesso piangesse insieme a tutta Rimini, giunta a dare l'ultimo addio a Federico Fellini. In mezzo a quest’atmosfera malinconica, Marco Pesaresi era presente. Con la sua macchina fotografica, ha catturato l'essenza di quel momento, l'emozione palpabile che pervadeva l'aria e la commozione collettiva della città in lutto. Attraverso queste fotografie, Marco ha documentato non solo l'evento in sé, ma anche la resilienza e la forza della comunità nel momento più buio”.
Le fotografie di Marco Pesaresi che documentano l'ultimo saluto a Federico Fellini rimangono custodite per trent'anni nei suoi archivi, lontane dagli sguardi del pubblico e del mondo. Solo di recente, dopo tanto tempo, queste preziose immagini sono tornate alla luce. L'apertura degli archivi di Pesaresi ha permesso di riportare in vita quei momenti toccanti e storici. Le immagini ora possono raccontare una storia nuova e antica allo stesso tempo, offrendo una finestra sul passato e sulla sua riscoperta, aggiungendo un capitolo significativo alla narrazione visiva di Pesaresi e al suo impatto indelebile su Rimini e sulla sua terra natia.
La mostra è visitabile al Fellini Museum – Palazzo del Fulgor, dal 21 ottobre al 5 novembre (dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19).
“Dopo la mostra dedicata a Rimini che ha riproposto a vent’anni di distanza l’omaggio di Marco Pesaresi alla sua città – commenta il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad –, Rimini e Savignano sul Rubicone tornano a unirsi nel nome del racconto per immagini che un grande artista come Marco Pesaresi ha tributato a un genio universale del cinema nel giorno del suo ultimo saluto, aggiungendo un nuovo capitolo al grande lavoro visivo costruito intorno alla città di Rimini. Federico Fellini e Marco Pesaresi condividono una profonda connessione con le loro radici riminesi e con la cultura popolare che emerge nelle loro opere capaci di trasmetterne l'essenza autentica e di far riflettere sull’identità di questa città, sulle sue radici, sul suo destino di provincia. Voglio ringraziare ancora una volta il Comune di Savignano di Rubicone, che ha voluto suggellare questa nostra collaborazione facendoci dono di tre stampe di Marco Pesaresi”.
“Il valore di una fotografia – commenta il sindaco di Savignano sul Rubicone Filippo Giovannini - lo comprendiamo quasi fisicamente in momenti come questo, quando si celebra il trentennale della morte di un personaggio. Federico Fellini – guardando uno scatto di Marco Pesaresi – è come se fosse possibile toccarlo. Non c’era ma c’era negli occhi di quelle persone che hanno assistito al funerale, gente qualunque, ma anche gente importante, accomunata dal sentirsi indentificata nella Romagna felliniana. Guardando uno di questi scatti di Marco torniamo lì, quel giorno, in quel luogo, in quel modo. È bello per noi che ci sia una nuova occasione di collaborare con il Comune di Rimini cui Savignano città della fotografia può così offrire un apporto alla candidatura a Città della Cultura e con orgoglio rappresento Savignano e il suo ruolo di custode dell’archivio fotografico di Marco Pesaresi, che ci offre e ci offrirà occasioni infinite per riflettere sulla fotografia."
Biografia di Marco Pesaresi
Marco Pesaresi nasce a Rimini nel 1964. Dopo gli studi superiori, segue i corsi dell'Istituto Europeo di Design a Milano dove comincia la sua carriera di fotografo professionista. Nel 1990 entra a far parte di Contrasto e dopo aver trascorso molti anni tra Milano e Roma si stabilisce a Rimini. Viaggia molto tra Africa e Europa e il suo interesse come fotografo si concentra soprattutto sui più complessi e difficili problemi sociali del nostro paese e della nostra società: l’immigrazione, la droga, l’emarginazione e il fenomeno della prostituzione. Documenta lungamente la vita notturna in Italia e all'estero raccontando momenti intimi e situazioni estreme. L’impegno e l’approfondimento di tali tematiche portano Marco Pesaresi a lavorare su grandi reportage fotografici, che lo vedono impegnato per molti mesi di seguito. Così nasce Underground (pubblicato in Italia da Contrasto e negli USA da Aperture): una ricognizione, in dieci diverse città del mondo, sulla vita delle metropolitane. Così nasce anche il progetto sui Megastores, realizzato tra Giappone, Stati Uniti e Russia per documentare le nuove abitudini consumistiche di questi grandi paesi. L’ultimo lavoro di Pesaresi è un reportage in bianco e nero, su Rimini: uno struggente e malinconico ritratto della sua città natale, che diventerà un libro nel 2003 e una mostra. Le sue foto sono pubblicate regolarmente sulle principali testate internazionali come Panorama, L’Espresso, Geo, El País, Sette, The Independent, The Observer ed altre ancora. Espone ad Arles, nell’ambito dei Rencontres Internationales de la Photo, e a Perpignan, nell’edizione 1996 del Festival Visa pour l’Image e la sua mostra Underground gira molte città europee. Nel 1994 vince il Premio Linea d'Ombra. Il 22 dicembre 2001 Marco Pesaresi muore nella sua Rimini, dove aveva a lungo lavorato.