Avanzano, in piena sintonia con il cronoprogramma, i lavori iniziati a maggio scorso in piazza Tre Martiri, per l’intervento di restauro del tempietto di Sant’Antonio da Padova, uno dei simboli identificativi della città. Un restauro che interessa sia la parte esterna che quella interna, oltre alle opere impiantistiche.
Con la rimozione delle stuccature incoerenti e non compatibili con la muratura storica, si è completata la prima fase di restauro del tempietto di Sant’Antonio da Padova in piazza Tre Martiri. Pulizia conclusa anche grazie al passaggio dell'idropulitrice a bassa pressione su tutte le superfici esterne. Un lavoro molto delicato che sta avanzando con grande attenzione, anche nelle parti in cui la pietra d’Istria presenta croste più scure, che vengono rimosse utilizzando una microsabbiatrice a bassa pressione. Operazioni accurate di recupero, ripristino e conservazione, necessarie a restituire il colore naturale alla pietra.
Parallelamente sono già iniziate anche alcuni interventi di restauro degli intonaci interni e degli infissi in legno, dopodiché prenderanno avvio anche le operazioni di pulitura e microsabbiatura della lanterna e della croce sopra la lanterna. Proseguiranno in seguito gli interventi anche nelle restanti parti interne in pietra, nella volta, sugli affreschi, nella scultura lignea e nell’adeguamento degli impianti. Fasi susseguenti di un delicato restauro, che fanno parte di un progetto elaborato a seguito di accurate indagini stratigrafiche e diagnostiche con termocamera, oltre a rilievi attraverso scanner laser 3D.
Come noto, i lavori del tempietto di Piazza Tre Martiri, risalente alla prima metà del ‘500, sono stati affidati alla ditta “ETRA", specializzata nel restauro di beni storici e tutelati. L’intervento, che avrà una durata di circa sei mesi dall’inizio dei lavori, sta seguendo un dettagliato cronoprogramma sotto la direzione dei tecnici del Comune e con la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, che ha approvato l’intervento.
Ricordiamo che l’opera di restauro si sta realizzando grazie al sostegno dell’imprenditore riminese Bonfiglio Mariotti che, con un contributo “Art Bonus” di 150 mila euro, partecipa a un investimento complessivo di 200 mila euro.