Percepiva il reddito di cittadinanza da ormai diversi mesi, il beneficio, però, era frutto di dichiarazioni mendaci. Unico componente del nucleo familiare aveva, infatti, attestato di non avere altri redditi, ma solo una pensione sociale. In pratica si è ben guardato di dichiarare le proprietà immobiliari e così ha ottenuto una certificazione Isee alterata, ma idonea ad ottenere il reddito di cittadinanza. Il beneficiario in questione infatti è stato “smascherato” dai militari della Guardia di Finanza del Gruppo Rimini che dal mese di settembre scorso hanno avviato una mirata analisi dei dati sui percettori del beneficio residenti nella provincia. L’uomo in sostanza ha “dimenticato” di essere proprietario di un albergo (attualmente non attivo) del valore commerciale stimato pari a oltre 800.000 € e, per evitare eventuali controlli, ha dichiarato di essere residente presso un’abitazione non di proprietà. Requisiti patrimoniali che, di fatto, non avrebbero consentito all’uomo di percepire il sussidio. Ulteriori verifiche scattate a cura delle Fiamme Gialle hanno accertato che l’anziano usufruiva dal 2017, indebitamente, già di altre prestazioni sociali, erogate sempre dall’INPS. Il responsabile è stato segnalato alla competente Autorità Giudiziaria e agli uffici INPS per la revoca immediata del beneficio e per il recupero delle somme indebitamente percepite. Per l’indebita percezione del reddito di cittadinanza, le pene sono severe: la legge prevede anche la reclusione da due a sei anni per chiunque presenti dichiarazioni false oppure ometta informazioni dovute. È prevista la reclusione da uno a tre anni nei casi in cui si ometta la comunicazione, all’Ente erogatore, delle variazioni di reddito, del patrimonio o del nucleo familiare, nonché informazioni dovute e rilevanti ai fini della riduzione o revoca del beneficio. I