A seguito dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento comunale sui dehor, approvato dal Consiglio comunale il mese scorso, l'amministrazione comunale ha incontrato le associazioni di categoria e i comitati d’area di Riccione.
Al centro degli incontri, che si sono svolti in un clima di proficuo confronto e collaborazione, c’è stata la nuova normativa che andrà a disciplinare l’uso degli spazi esterni da parte dei pubblici esercizi della città. Una tappa importante non solo per la gestione degli spazi esterni di bar, ristoranti, pubblici esercizi e attività artigianali ma anche un’opportunità per ridisegnare il volto commerciale e turistico della città affinché diventi sempre più sostenibile, accessibile e attrattivo per i cittadini e i turisti.
Un processo importante che l’amministrazione comunale ha condiviso in un primo incontro con le associazioni di categoria e, ieri mattina, mercoledì 16 ottobre, con i comitati d’area. Erano presenti agli incontri la sindaca Daniela Angelini, l’assessore all’Urbanistica Christian Andruccioli, oltre ai tecnici dei Servizi Rigenerazione Urbana e Attività economiche.
Nel primo incontro con le associazioni di categoria l’amministrazione comunale ha condiviso le modalità applicative e le tempistiche del nuovo Regolamento sui dehor che nasce dall’esigenza di regolamentare in via definitiva le concessioni temporanee in deroga rilasciate durante l’emergenza sanitaria per il Covid, quando molte attività avevano esteso i propri spazi all’aperto per garantire il distanziamento sociale e salvaguardare la propria impresa. Essendo giunti alla fine delle misure straordinarie, si è reso necessario un quadro normativo stabile, che regoli in modo chiaro e duraturo l’utilizzo degli spazi urbani, tenendo conto delle peculiarità di ciascun quartiere e delle caratteristiche dei principali assi commerciali della città.
Proprio su questi aspetti si è incentrato l’incontro di ieri mattina con i consorzi e comitati d’area che sono stati coinvolti nel prendere parte attivamente alla stesura dei “progetti di zona” per definire tipologie e localizzazioni dei dehor su determinati viali e piazze, grazie all’esperienza e alla conoscenza specifica dei quartieri di competenza.
In base al nuovo regolamento sui dehor, la Giunta comunale approverà infatti progetti di dettaglio riguardanti aree particolarmente rilevanti, come piazze e viali del centro storico o della zona turistica centrale, confrontandosi con i consorzi e comitati di zona, previa istruttoria tecnica degli uffici tecnici del Comune, anche a partire dalla proposta di un privato o di un comitato. L’obiettivo di questa procedura è valutare se il progetto proposto possa migliorare l'integrazione delle strutture con il contesto urbano rispetto a quanto già stabilito dal regolamento generale.
Gli incontri con i comitati e le associazioni di categoria hanno evidenziato anche le opportunità e le modalità per comunicare e condividere con gli operatori economici della città i contenuti del nuovo Regolamento, inclusa la gestione della fase di transizione dalla sua entrata in vigore fino alla sua completa applicabilità, oltre alle modalità per la presentazione delle domande.
“Questo Regolamento è frutto di un grande lavoro che l’amministrazione ha condiviso con le associazioni di categoria, con gli ordini professionali e anche con i comitati d’area che potranno avere un ruolo importante per la definizione dei progetti di zona - sottolineano la sindaca di Riccione Daniela Angelini e l’assessore all’Urbanistica Christian Andruccioli -. Attraverso un lavoro sinergico e condiviso con tutta la città potremo riprogettare Riccione tenendo conto delle esigenze dei pubblici esercizi e delle varie attività, così come delle caratteristiche socio-economiche e urbane di ciascuna zona, consentendo soluzioni che possano accogliere i nuovi dehor in armonia con il resto del contesto urbano. Questo processo sarà efficace se avremo in mente l’obiettivo comune di creare una città sempre più attrattiva, accessibile e sostenibile per tutti”.
Il nuovo Regolamento in breve
Le nuove regole definiscono tre tipologie principali di dehor: strutture aperte e scoperte con tavolini, sedie ed elementi di ombreggiamento, medesime strutture dotate anche di elementi di delimitazione orizzontale e verticale, strutture aperte delimitate da pergolati che potranno essere chiuse stagionalmente per un massimo di 180 giorni all’anno. Inoltre, saranno consentite combinazioni non standard di dehor, purché approvate nell’ambito di progetti speciali. La durata delle concessioni è fissata in tre anni, con possibilità di rinnovo per altri due, a condizione che le strutture non siano delimitate da chiusure verticali e orizzontali.
Per quanto riguarda le superfici, il regolamento stabilisce che i dehor non dovranno superare il 50% dell’area interna di somministrazione dell’esercizio, con un massimo di 50 metri quadrati per le strutture aperte e 30 metri quadrati per quelle dotate di pergolato e chiusura stagionale. Le attività artigianali, invece, potranno occupare un’area massima di 15 metri quadrati. In ogni caso, il fronte lineare dei dehor non potrà superare quello dell’esercizio di riferimento.
Il territorio comunale è stato suddiviso in quattro aree: quelle di interesse storico e identitario, le aree strategiche di rigenerazione urbana (che includono i viali commerciali del centro e delle zone turistiche), il territorio urbanizzato non compreso nelle precedenti aree, la zona rurale e le aree esterne al territorio urbanizzato. Per ciascuna area, il regolamento definisce i materiali, le forme e i colori ammessi per garantire che le strutture si integrino armoniosamente con l’ambiente circostante, rispettando il decoro e valorizzando l’identità della città.
Le attività in possesso di autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico per sedie e tavolini all’esterno del locale alla di entrata in vigore del regolamento, 10 ottobre 2024, avranno tempo fino al 31 ottobre 2026 per adeguarsi alle nuove disposizioni, trasmettendo una richiesta all’Ufficio Attività Economiche. Questo periodo di transizione è stato pensato per minimizzare l’impatto economico sulle imprese e permettere un adeguamento graduale e sostenibile.