"Il Governo deve riconoscere lo status di città balneare a Riccione e a quei Comuni che per vocazione, per la prevalenza di attività economiche a carattere turistico presenti sul territorio, per la particolarità dunque del gettito tributario interno e ovviamente posizione geografica, hanno caratteristiche proprie differenti dagli altri Comuni italiani". Lo chiede il sindaco di Riccione, Renata Tosi, che si unisce all'appello del G20 spiagge, che raggruppa le 20 località balneari più frequentate in Italia.
"Sono piuttosto intuitivi i motivi per cui serve uno status diverso per una località che vive di turismo, dove questo rappresenta il 90% del PIL prodotto sul territorio, che subisce fasi alterne come le stagioni che lavora con un capitale umano diffuso e dove l'artigianalità, la piccola e media imprenditoria, sono sicuramente più presenti della grande industria - dice il sindaco -. Sono città dove in pochi mesi si concentra una grande presenza umana, in tutti i sensi. Numerose presenze turistiche, grandi aspettative, molti lavoratori stagionali. Sono questi i nostri flussi che poi hanno riflessi anche sulle casse dell'Ente pubblico. I Comuni balneari nel 2020 avranno perdite dovute ai mancati introiti derivanti dalla crisi del turismo e con meno soldi si troveranno però comunque a dover dare una risposta alle nuove fragilità economiche. Pensate a quante persone quest'anno per la prima volta si troveranno con l'attività stagionale a rischio. Queste nuove fragilità saranno le più preoccupanti dal punto di vista sociale. Bisogna intervenire sui bilanci delle città balneari è per questo che Riccione si unirà nelle prossime settimane ai sindaci del G20s per chiedere al Governo interventi economici e finanziari specifici. Bisogna intervenire sulla gestione dei bilanci, consentendo più flessibilità ai sindaci”.