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Cronaca 15:53 | 24/04/2021 - Rimini

Rientro a scuola al 100%, lettera a Bonaccini e due mamme si fanno sentire

Anche il comitato di Rimini ‘Per la scuola in presenza ‐ Ragazzi a scuola’ ha sottoscritto la lettera inviata dalla Rete Nazionale Scuola in Presenza al presidente Stefano Bonaccini, agli assessori Paola Salomoni, Raffaele Donini e Andrea Corsini, alle prefetture delle province emiliano romagnole aderenti alla Rete, alle differenti sigle sindacali del comparto scuola e all’Ufficio Scolastico Regionale.

L’oggetto della lettera è la Richiesta di rientro a scuola in presenza in sicurezza per ogni scuola di ogni ordine e grado al 100%. Stefania Montebelli, mamma di due adolescenti, e Letizia Lombardi, mamma di un bimbo di 8 anni, coordinatrici del comitato di Rimini, si chiedonodavvero ci si può permettere di non dare una risposta efficace a quanto sta accadendo? Come se non ci fossero stati avanzamenti scientifici e ordinanze giuridiche? come se non fosse evidente il grave impatto che tali provvedimenti hanno sull’apprendimento e la strutturazione psicologica e di personalità di bambini e ragazzi? Assistiamo in questi giorni a numerose segnalazioni di scuole del riminese che organizzano il rientro in aula solo al 50% o poco più; si sta innestando una gara al ribasso delle percentuali”.

Il comitato riminese insieme alla Rete si auspica che vi sia l’istituzione di un protocollo unico sul territorio nazionale, sostanzialmente distante e differente dal protocollo imposto dalla Regione Emilia Romagna con l’ordinanza n.43 del 6 aprile 2021 che pone le basi per la chiusura facilitata e immotivata di intere classi e istituti favorendo quindi ulteriori lockdown selettivi e il proseguimento della DAD per bambini e ragazzi. Le due intervistate riferiscono che “sono diverse le segnalazioni relative a intere aule e istituti chiusi per un solo positivo, peraltro in diversi casi assente da scuola da più di due giorni prima rispetto all’accertamento della positività al tampone; segnalazioni di bambini e ragazzi posti in quarantena e in DAD per settimane nonostante la negatività al tampone”.

Anche dal Bufalini di Cesena, cui accedono diversi pazienti del riminese, arriva la denuncia di un aumento significativo e preoccupante dei fenomeni di autolesionismo, patologie depressive, anoressie, disturbi del comportamento e tentativi il suicidio che stanno trasformando “reparti di pediatria in reparti di neuropsichiatria” e che ha visto l’aumento delle patologie “fino a 20 volte rispetto al 2019”.

Letizia afferma: “La scuola è tale solo se in presenza al 100% e non è accettabile che sia ancora una volta ostaggio, insieme agli studenti, di percentuali, di protocolli discriminatori, di scelte arbitrarie, di servizi che pare paradossale dover ancora richiedere o di chissà quale altra inefficienza, inadempienza e inefficacia di chi ha responsabilità decisionali e istituzionali”.

Stefania conclude: “Sollecitiamo i Dirigenti scolastici e le sigle sindacali del comparto scuola ad osservare che diverse e autorevoli ricerche dimostrano che i protocolli approvati ed applicati da settembre 2020 sono risultati efficaci nel contrasto al contagio a scuola. Li invitiamo a riconoscere che due decisive pronunce del Tar Lazio (numeri 1224/2021 del 26 febbraio 2021 e n. 1947/2021 del 26 marzo 2021) confermate dal Consiglio di Stato con decreto del 1 Aprile 2021 (num. 01777) hanno accertato che le scuole non costituiscono luogo privilegiato di contagio né tantomeno lo amplificano. Li esortiamo a considerare che circa il 75,5% degli insegnanti ha ricevuto la prima dose di vaccino. Infine chiediamo loro di utilizzare i piani di rimodulazione dei trasporti che sono stati approntati dai tavoli tecnici dedicati già da diversi mesi”.