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Cronaca 19:12 | 14/02/2022 - Santarcangelo

Romagna Acque ha incontrato i Comuni della bassa Valmarecchia per fare il punto sui principali interventi

Proseguono gli incontri territoriali - zona per zona della Romagna - per illustrare agli stakeholder territoriali le principali attività in atto: sia per quanto riguarda i lavori infrastrutturali in corso d’opera, sia per quanto riguarda le prospettive strategiche future. E’ quanto sta organizzando Romagna Acque in queste settimane, cercando di toccare i diversi territori delle tre province romagnole in un arco di tempo abbastanza omogeneo, per offrire informazioni utili a tutti i Comuni soci.

Nella mattinata odierna, nella sede del consiglio comunale di Santarcangelo, i vertici della Società – il presidente Tonino Bernabè e il direttore generale Gian Nicola Scarcella – hanno incontrato gli amministratori dei Comuni della bassa Valmarecchia: la sindaca di Santarcangelo, Alice Parma; la sindaca di Verucchio, Stefania Sabba; il vicesindaco di Poggio Torriana, Franco Antonini.

Fra i principali temi trattati, oltre a uno sguardo complessivo sulla situazione idrica del territorio, si è parlato della proroga della concessione all’ingrosso a Romagna Acque (originariamente in scadenza il 31/12/2023 e ora prorogata al 2027); dell’aggiornamento del progetto di acquisizione del ramo idrico delle Società Patrimoniali Romagnole; del progetto della terza direttrice della Romagna, ovvero del collegamento fra i potabilizzatore della Standiana a sud di Ravenna e le vasche di carico di Monte Casale, con il conseguente sviluppo del potenziamento costiero Forlimpopoli – Casone – Torre Pedrera.

Altro tema significativo e strategico: quello dei riuso della risorsa idrica, legato al depuratore di Santa Giustina e curato dal professor Riccardo Santolini dell’Università di Urbino e dall’ing. Stefano Giordani di E.Consult. Obiettivo è utilizzare una parte delle acque reflue di depurazione, per destinarle in maniera opportuna ad un’agricoltura sostenibile, al deflusso minimo vitale, e ad una possibile infiltrazione efficace per la tutela della falda. Un tema basato sull’ipotesi di recupero di alcuni bacini (300 ettari di territorio parzialmente degradato, in riva sinistra Marecchia, da Santa Giustina a Ponte Verucchio), che dovrebbe essere la base di questa operazione.

E’ poi stato fatto un punto sui principali lavori svolti nella zona nel periodo 2018-2021 (la progettazione definitiva e l’installazione del potabilizzazione per il Comune di Verucchio; la manutenzione straordinaria di alcuni pozzi ubicati sulla conoide del Marecchia) e sui principali interventi previsti nel medio periodo (la progettazione del raddoppio del primo tratto della condotta Santo Marino-Torriana; la realizzazione dell’impianto di trattamento Verucchio-Zaganti - ex potabilizzatore Macerone).

Nel complesso, come si evince dalle relazioni della mattinata, le risorse idriche della conoide alluvionale del Fiume Marecchia rivestono un’importanza strategica per l’approvvigionamento idropotabile dell’intera area riminese. Dagli acquiferi sotterranei di questa conoide vengono infatti prelevati circa 28 milioni di metri cubi di acqua l’anno, dei quali circa 15-20 sono utilizzati a fini idropotabili. Si evidenzia che il prelievo ad uso potabile dalle falde della conoide del Marecchia si e? ridotto rispetto agli anni precedenti l’attivazione del potabilizzatore della Standiana di Ravenna, che ha contribuito nel complesso del sistema idrico romagnolo gestito dalla Società ad una importante incremento della risorsa di superfice rispetto a quella di origine profonda.

(Nella foto, un momento dell’incontro di Santarcangelo)