Salute e sicurezza sul lavoro: il punto sugli infortuni mortali in Emilia-Romagna
Aumentano passando da 8 a 9 (+12,5%) gli infortuni mortali in Emilia-Romagna. Nei primi due mesi del 2024 tutte e nove le persone decedute per causa di lavoro avevano tra i 41 ed i 65 anni, con prevalenza di occupazione nei settori dell’industria e dei servizi.
La situazione in provincia di Rimini nel bimestre gennaio/febbraio 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023
In particolare, nel territorio riminese, si riscontra un aumento del 3% degli infortuni sul lavoro, con 684 denunce; un aumento inferiore a quello regionale che invece supera il 5%.
In generale la fascia di età dove si è concentrata la maggior parte degli infortuni è stata quella 41-65 anni, ma con un aumento del 45% degli infortuni che hanno coinvolto ultra sessantacinquenni, confermando in quest’ultimo caso una tendenza che era già in atto. Il settore che in provincia di Rimini conta il maggior numero di infortuni è quello delle costruzioni (8,3% sul totale). Continuano ad essere numerosi, ed in forte aumento sul 2023, gli infortuni nei settori della sanità e del sociale: 41 (erano 23 nel primo bimestre dell’anno scorso).
Per quanto riguarda le malattie professionali il dato a febbraio 2024, rispetto allo stesso periodo del 2023, conta già 73 denunce. Si tratta in questo caso di un significativo aumento del 30,4%. Il dato conferma il forte aumento già registrato a gennaio 2024, rilevato anche dal patronato INCA CGIL Rimini.
Nel bimestre gennaio/febbraio 2024 il 41,1% delle denunce di malattia professionale in provincia di Rimini ha riguardato donne, essendo 30 su 73 totali (+76% rispetto allo stesso periodo del 2023, quando le denunce da parte di donne erano state 17). Si evidenzia nel complesso, tra le patologie denunciate, un’incidenza percentuale superiore alla media regionale per quelle legate al sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo; 64,4% in provincia di Rimini contro il 49,1% regionale.
La situazione regionale
Questa invece la situazione regionale a febbraio 2024 secondo l’Osservatorio, curato da Carlo Fontani per CGIL e Patronato INCA Emilia-Romagna:
- 11.820 infortuni denunciati nel periodo gennaio/febbraio 2024 (+5,1% rispetto agli 11.243 dello stesso periodo 2023);
- 9 denunce d’infortunio con esito mortale nei primi due mesi del 2024 (nel 2023 sono state 8 nello stesso periodo);
- 1.229 malattie professionali denunciate tra gennaio e febbraio 2024 (+31,9% rispetto alle 932 dello stesso periodo del 2023).
Analizzando i settori dove sono avvenuti gli infortuni in Emilia-Romagna, essi sono: industria e servizi (9.003), agricoltura (492), attività per conto dello Stato (2.325). A gennaio/febbraio 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023 aumentano significativamente gli infortuni denunciati nei settori delle costruzioni, dell’industria alimentare, del trasporto e magazzinaggio ed infine della sanità ed assistenza sociale.
Appalti, salute e sicurezza: estendere le tutele sul modello del Protocollo di Santarcangelo di Romagna
Per quanto riguarda gli infortuni denunciati e gli infortuni con esito mortale risulta rilevante il numero di denunce in cui non è possibile determinare il settore di appartenenza; i dati INAIL peraltro non consentono l’attribuzione degli eventi alle attività in appalto. L’istituzione, il 4 dicembre scorso, del tavolo provinciale sulla salute, sicurezza nei luoghi di lavoro e legalità, nell’ambito del Patto provinciale per il Lavoro e per il Clima è stato sicuramente un passo importante nella direzione di ricercare soluzioni condivise. CGIL Rimini ha partecipato ai diversi incontri che si sono tenuti in questi mesi e sarà presente anche il prossimo 17 aprile, per rivendicare la necessità di definire azioni specifiche e operative. Il Protocollo provinciale sugli appalti pubblici sottoscritto nel 2022 va aggiornato con gli stessi contenuti di quello firmato recentemente con il Comune di Santarcangelo di Romagna. Vanno infatti estese le tutele in particolare nei settori della logistica e dell’edilizia, affinché si possa garantire maggiore legalità, qualità del lavoro e sicurezza dei lavoratori anche negli appalti privati.