Ancora in azione i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Rimini a tutela dell’imprenditoria onesta presente nella provincia romagnola. La necessità di salvaguardare il consumatore finale dall’acquisto di merce contraffatta nella convinzione che i prodotti siano sicuri e certificati e nel contempo l’esigenza di tutelare il tessuto produttivo italiano, particolarmente colpito dai fenomeni illeciti che ledono la proprietà intellettuale, ha indotto il Comando Regionale Emilia Romagna ad avviare delle attività di analisi ed elaborazione di percorsi ispettivi finalizzati a disarticolare le cosiddette “filiere del falso”.
In tale contesto, nei giorni scorsi, sulla base delle direttive operative del Comando Provinciale, nell’ambito della consueta attività di controllo economico del territorio e di contrasto ai traffici illeciti, il Gruppo di Rimini ha sequestrato circa 8 mila prodotti, in ipotesi investigativa ritenuti contraffatti, riproducenti indebitamente loghi e segni distintivi nella titolarità di un notissimo marchio sportivo.
I Finanzieri, infatti, hanno sottoposto a controllo 2 aziende della provincia di Rimini operanti nel settore della produzione e commercializzazione di capi d’abbigliamento ed accessori e, grazie all’incrocio delle informazioni acquisite sul campo, ricostruendo la filiera, è stata poi individuata ed ispezionata anche la sede produttiva dove sono state trovati fogli di sublimazione con impressi i loghi contraffatti da riprodurre sui capi di abbigliamento nonché i cataloghi con cui si promuovevano tali articoli. Al termine dell’intervento, sono stati complessivamente sottoposti a sequestro capi di abbigliamento, calzature, accessori, fogli di sublimazione e cataloghi, tutti riproducenti indebitamente loghi e segni distintivi di titolarità del noto marchio sportivo.
Le due aziende sono risultate essere legalmente rappresentate dalla stessa persona deferita all’Autorità Giudiziaria davanti alla quale dovrà rispondere, ferma restando la presunzione di innocenza e nel rispetto dei diritti delle persone indagate penalmente fino alla definizione del relativo procedimento, dei reati di cui agli artt. 474 (contraffazione) e 648 (ricettazione) del codice penale.
L’attività di prevenzione e repressione che quotidianamente le Fiamme Gialle pongono in essere al fine di risalire e disarticolare le cosiddette “filiere del falso” ed i risultati conseguiti non possono che rappresentare un monito per chi opera in dispregio delle regole, ma è anche e soprattutto uno stimolo per tutti coloro che operano nella legalità e che vedono così tutelati i propri legittimi interessi.
Dal Comando Provinciale di Rimini ricordano che la repressione del fenomeno della contraffazione rappresenta una delle priorità della Guardia di Finanza, particolarmente attiva contro i danni causati dal fenomeno che colpisce, oltre ai diritti dei titolari, anche il corretto funzionamento del mercato. Nel breve termine, infatti, si riducono le vendite, diminuiscono i profitti e si contraggono i livelli di occupazione; nel lungo periodo, il rischio per le imprese si concretizza nella perdita di potere del marchio, provocata dalla concorrenza sleale. La contraffazione è un moltiplicatore d’illegalità, per cui contrastare efficacemente il fenomeno contribuisce a creare le condizioni per rafforzare la competitività dei produttori. A ciò si aggiunge il fatto che la produzione e la commercializzazione di prodotti non genuini e non sicuri, oltre ad essere pericolosi, sono fonte di significative perdite di gettito fiscale che si traducono in una diminuzione della crescita del Paese.