Riccione, Cattolica, Misano Adriatico, San Giovanni in Marignano, Morciano e San Clemente: sono questi i Comuni della zona sud della provincia di Rimini che potrebbero essere interessati da ulteriori chiusure e limitazioni.
A chiederlo in coro sono i sindaci delle sei territori, tra i più colpiti a livello provinciale dall'emergenza Coronavirus, con un aumento considerevole di casi anche nelle ultime ore. Il sindaco di Riccione Renata Tosi ha parlato di "scelta sofferta ma necessaria". "Il comitato di crisi ha iniziato ad ipotizzare misure ulteriormente restrittive specie in quei comuni dove il contagio è arrivato ad essere superiore a 1 accertato ogni 500 abitanti - sono invece le considerazioni del sindaco di Morciano Giorgio Ciotti -. Questi comuni sono i sei dell'area sud di Rimini (Morciano è proprio il sesto). Le decisioni in merito sono demandate alla Regione Emilia Romagna la quale dovrebbe decidere in giornata. I temi del dibattito non sono però semplici in quanto se è vero che in questi sei comuni le percentuali sono più alte, esiste comunque un rapporto stretto e diretto con tutti gli altri comuni della provincia, del pesarese, di San Marino. Se non altro per motivi di lavoro". La proposta, avanzata dai primi cittadini in accordo con la prefettura, è al momento al vaglio della Regione, che sarà chiamata ad esprimersi nelle prossime ore. Per i territori interessati si ipotizza un'ordinanza simile a quella già applicata nel Comune di Medicina (Bologna).
"Provvedimenti ancora più stringenti, molto severi, saranno assunti nelle prossime ore e riguarderanno il territorio della provincia di Rimini ed in particolare l'area sud, la più martoriata dal dilagare del contagio coronavirus - ha detto il presidente della Provincia Riziero Santi -. Prima di tutto la salute. Dobbiamo uscire da questa situazione nel più breve tempo possibile. Le prossime ore della sera e della notte saranno dedicate a redigere e perfezionare il provvedimento con il contributo dei Sindaci più coinvolti. Nella giornata di domani si proporrà alla Regione l'adozione del provveimento sotto forma di Decreto.