Era arredato ed allestito di tutto punto, come se fosse un asilo nido/scuola d’infanzia e anche se le attività si svolgevano prevalentemente all’aperto, il fabbricato era classificato al catasto come magazzino. Al momento del controllo la Polizia Locale di Rimini ha verificato che non si trattava di una struttura per i servizi ludico ricreativi, che è caratterizzata da una permanenza dei bambini per un tempo giornaliero ridotto (massimo due ore al giorno) e per una frequenza non superiore alle due giornate. Gli agenti infatti si sono trovati di fronte un vero e proprio servizio educativo abusivo con minori che frequentavano il servizio tutti i giorni della settimana - dalle 8,00 alle 14,30 - consumazione del pasto e tanto di retta, da 250 euro medie, che le famiglie pagavamo per il servizio ogni mese. Alla struttura abusiva, adibita a servizio per la prima infanzia in via Monte Cieco a Rimini, in questi giorni è stata notificata una sanzione di 8 mila euro, per non aver rispettato quanto prevede la legge regionale (n. 19/2016) che descrive le caratteristiche dei servizi educativi per l’infanzia (asili nidi e integrativi). Requisiti che la Commissione Tecnica Distrettuale di Rimini, unitamente alla Polizia Locale non hanno riscontrato, in quanto l’associazione sportiva accoglieva da settembre 46 minori - di cui 5 di età inferiore ai tre anni, 36 di età inferiore ai sei anni e 5 di età dai sei agli otto anni - senza rispettare alcune norma. Il personale infatti che prendeva in affido i minori era per la maggior parte privo del titolo di studio idoneo; non veniva verificata la regolarità vaccinale dei bambini; gli ambienti interni non erano a norma per ospitare un nido o un servizio per l’infanzia; gli ambienti esterni presentavano diversi pericoli; i pasti erano preparati da una cucina (collocata a San Marino) non basati sul menù predisposto dall’AUSL per i minori e che venivano trasportati senza rispettare le norme di sicurezza. Situazioni irregolari che entravano in evidente concorrenza con i nidi e le scuole d’infanzia a norma, che per rispettare tutti i parametri di legge non riescono spesso a proporre rette contenute alle famiglie in quanto obbligati a chiedere il rispetto di regole cui non tutti vogliono adeguarsi, come ad esempio l’obbligo vaccinale.
Cronaca
15:22 - Cattolica