Pierina Paganelli è stata uccisa con 29 coltellate, tutte scagliate e inferte in rapida sequenza. Non 17 come registrato in un primo tempo, subito dopo la scoperta del delitto e del corpo. Esami approfonditi hanno fatto emergere questa crudele verità. Ventinove fendenti che hanno tolto la vita alla povera donna che stava rincasando nella propria abitazione di via Del Ciclamino a Rimini.
La sensazione è che si stia solo attendendo che la polizia scientifica di Roma, ponga nero su bianco riguardo le risultanze dei test di laboratorio. Ma anche che il medico legale Loredana Buscemi invii la relazione autoptica, per addivenire ad una prima verità, su chi ha ucciso la Paganelli. Ma anche su come l’assassino ha dissimulato l’accaduto, su chi ha aiutato il killer e in quanti hanno saputo e mentito, nelle ore successive alla scoperta del cadavere, per non fare trovare il colpevole. In questi giorni emergono intanto nuovi particolari, sugli indizi che ha raccolto la squadra mobile di Rimini, coordinata dal sostituto procuratore Daniele Paci.
Alcune tracce ematiche sarebbero state rilevate in un’area lontana da quella della scena del crimine, verso un’uscita in direzione di un’altra palazzina, con diversi appartamenti tra cui anche quello del padre di Loris e Manuela Bianchi. Questa risulta essere la nuora di Pierina, che la mattina del fatto ha scoperto il cadavere nel vano ascensore dei garage condominiali. “I nostri assistiti ribadiscono la loro totale estraneità all’omicidio di Pierina”, si legge in una nota dello Studio Legale Barzan e dell’avvocato Nunzia Barzan che rappresentata i fratelli Bianchi e Louis Dassilva, cittadino senegalese vicino di casa della vittima e legato da una relazione con la stessa Manuela Bianchi. L’avvocato Barzan, il consulente Davide Barzan e l’investigatore privato Ezio Denti lavorano alla preventiva difesa dei tre anche se nessuno è iscritto nel registro degli indagati. “Al momento non sono indagati – ribadiscono i Barzan – Si sono resi pienamente disponibili nei confronti degli inquirenti e continueranno a collaborare con la Procura tutte le volte che verrà loro richiesto. Avendo avuto riguardo del rientro presso la casa coniugale di Giuliano, nulla si osserva, auspicando che presto l’omicida di Pierina venga assicurato alla giustizia”.