“Sospensione immediata, in tutto il territorio regionale, del pagamento del ticket di accesso al Pronto Soccorso per tutti gli emiliano - romagnoli a cui viene diagnosticata polmonite interstiziale riconducibile a Covid -19”. E' quanto chiedono i consiglieri regionali della Lega E-R, in un'interrogazione a prima del capogruppo Matteo Rancan.
“Diversi cittadini ci segnalano di aver dovuto pagare il ticket di accesso al pronto soccorso, nonostante la radiografia eseguita in ospedale, accertasse una polmonite interstiziale riconducibile a Covid - 19 e i soggetti respirassero, da circa un mese, esclusivamente mediante una bombola d’ossigeno” denunciano i consiglieri del Carroccio. “Da normativa, il ticket di accesso al pronto soccorso andrebbe pagato esclusivamente nelle ipotesi di minore gravità, quando cioè al malato viene assegnato un codice non corrispondente a situazioni di urgenza o necessità; quindi, non è certamente il caso di questi pazienti che presentano una condizione di emergenza - urgenza, tale da richiedere un immediato intervento diagnostico e terapeutico” sottolineano Matteo Rancan, Daniele Marchetti, Fabio Rainieri, Gabriele Delmonte, Emiliano Occhi, Stefano Bargi, Andrea Liverani, Massimiliano Pompignoli, Fabio Bergamini, Maura Catellani, Michele Facci, Matteo Montevecchi (nella foto), Valentina Stragliati e Simone Pelloni.
“Tant'è che, attualmente, rientrano nelle categorie esentate dalla partecipazione alla spesa sanitaria (ticket pronto soccorso), previste dalla Delibera n. 389/11 della Regione Emilia – Romagna, i pazienti che presentano quadri patologici che debbono essere affrontati urgentemente, non lasciando margine di tempo utile per accedere a visita specialistica urgente tramite il proprio medico curante, e che, andando il più delle volte verso una rapida risoluzione, possono essere dimesse direttamente dai servizi di Pronto Soccorso, senza necessità di ulteriore osservazione e/o ricovero (colica renale, crisi di asma, dolore toracico, tachiaritmie sopraventricolari, glaucoma acuto, corpo estraneo oculare, epitassi in atto, corpo estraneo all’orecchio, complicanze di intervento chirurgico che determinano il ricorso al Pronto soccorso entro tre giorni dalla dimissione ospedaliera, problemi e sintomi correlati alla gravidanza)” conclude la nota.