Il sindaco di Riccione, Renata Tosi, si schiera al fianco dei sindacati Cgil Cisl e Uil che hanno chiesto al Presidente del Consiglio misure più rigorose di sospensione delle attività non essenziali alla luce della consistente progressione dei contagi. Il Dpcm e lo schema allegato firmato ieri, secondo i sindacati “non tiene conto se non in modo molto parziale delle istanze e delle necessità poste all'attenzione dell'Esecutivo, prevedendo una serie molto consistente di attività industriali e commerciali aggiuntive rispetto allo schema iniziale per gran parte delle quali riteniamo non sussistere la caratteristica di attività indispensabile o essenziale”.
“Finché non finirà la conta dei morti - ha detto il sindaco Tosi - non possiamo cedere salute in cambio di economia. La crisi più evidente è quella generata dalla confusione che ha preceduto e che ha seguito l’emanazione dell’ultimo Dpcm. La politica tirata per la giacchetta non fa un buon servizio a nessuno perché non sempre si può trovare il giusto equilibrio tra le posizioni. Abbiamo visto che con le chiusure anche se forse minimo un risultato ieri è arrivato con il calo dei morti a 651 (sabato erano 793), che portano il totale a 5476. Oltre cinquemila morti in Italia! Dobbiamo avere il coraggio di puntare su due settimane di stop totale, poi si potrà pensare al dopo. Un dopo che comunque per cinquemila italiani non ci sarà mai più. Secondo me cuore e testa, oggi devono dire insieme la stessa cosa, pensiamo prima alla salute dei cittadini poi su quello che verrà, sul rilancio dell’economia sapremo trovare il giusto equilibrio. Oggi purtroppo restano comunque degli interrogativi a livello Regionale e Nazionale sull’applicazione puntuale del decreto Conte e dell’ordinanza Bonaccini. Spero che per la nostra provincia si faccia prevalere la linea più rigida come ha detto il prefetto, Alessandra Camporota, alla quale va il mio ringraziamento come sindaco per il costante lavoro fatto. Sulla linea della salute prima di tutto, si è espresso d’altro canto anche il presidente di Confindustria Romagna Paolo Maggioli, che ringrazio”.