Il WWF di Rimini denuncia all’opinione pubblica il taglio del pino ultra secolare insistente nell’area pertinenziale del Santuario di Bonora, in Comune di Montefiore Conca, "un vero e proprio ingiustificato scempio naturalistico".
"Si trattava infatti - si legge in una nota dell'associazione ambientalista - di una pianta monumentale totalmente sana e priva di problemi di staticità, parte integrante del prezioso ambiente naturale, in cui è ubicato il Santuario, la quale richiedeva solamente una potatura periodica dei rami così come, con amore, il precedente parroco reggente del luogo di culto aveva sempre provveduto a fare.Le vigorose radici della pianta erano oramai da più di un secolo saldate nella profondità del terreno naturale sottostante il piazzale del santuario e contribuivano così a mantenerne la stabilità. Il Santuario è ora orfano della sua più importante e antica testimonianza naturale e non sembra proprio che simili gesti si pongano in linea con il più evoluto, essenziale ed attuale messaggio ecologico di Papa Francesco. Il WWF - si prosegue - ignora le responsabilità e le ragioni di questa iniziativa brutale, se qualcuno paventava immotivatamente pericolo di danni all’edificio ecclesiastico, ha almeno avuto cura di richiedere per iscritto un parere tecnico qualificato al riguardo, prima di abbattere una meraviglia del creato? Ha richiesto i necessari permessi di legge? E nell’affermativa quale autorità ha potuto rilasciare una simile autorizzazione? Domande alle quali sarà doveroso da parte dell’Autorità Ecclesiastica dare una risposta.Questo denunciato non è che l’ultimo e più eclatante esempio dello spesso ingiustificato sterminio di grandi alberi compiuto da Enti, Amministrazioni, privati, soprattutto nel corrente anno nella Provincia di Rimini. Mentre tutti si riempiono la bocca di parole quali sostenibilità ambientale e transizione ecologica si assiste al sempre più grave depauperamento del patrimonio ambientale arboreo urbano e rurale. Un fenomeno di spaventosa gravità che solo attraverso la mobilitazione della coscienza e dell’iniziativa politica ecologica della collettiva si riuscirà forse ad arginare".