Una specie esotica invasiva con rilevanti impatti sulla biodiversità. La tartaruga palustre americana (Trachemys scripta) minaccia in particolare la specie, in via di estinzione e protetta, della tartaruga autoctona (Emys orbicularis), rispetto alla quale presenta diversi vantaggi competitivi, tra i quali le maggiori dimensioni corporee, il raggiungimento della maturità sessuale ad età inferiore ed una maggiore fecondità. Per questo, in occasione dei numerosi ritrovamenti sulle spiagge di Rimini, Riccione, Misano Adriatico a causa delle recenti mareggiate e piene fluviali, la Regione ricorda ai cittadini che la tartaruga palustre americana non può essere né detenuta, anche in confinamento, né trasportata, né rilasciata nell'ambiente.
La soluzione è una detenzione temporanea al Centro Cites di Marina di Ravenna (nella Riserva naturale Pineta di Ravenna), gestito dal raggruppamento carabinieri Biodiversità. Gli esemplari ritrovati potranno dunque essere consegnati dai cittadini al Centro recupero animali selvatici (Cras) di Rimini, gestito dall'Associazione Atena OdV che provvederà al trasporto al centro di Marina di Ravenna.
"E' un invito che rivolgiamo ai cittadini, nella convinzione che dalla loro collaborazione potrà arrivare un contributo prezioso - spiega l'assessora regionale ai Parchi e biodiversità, Barbara Lori -. Purtroppo sono sempre più numerosi i casi di piante o animali esotici che, introdotti dall'uomo in modo accidentale o volontario, mettono a serio rischio molte specie e varietà native, compromettendo un equilibrio spesso fragile e già minacciato dalle attività umane". Trachemys scripta, la specie alloctona, si può individuare facilmente per le vistose striature rosse, gialle o arancioni sul capo e sulle zampe.