La notizia è giunta nelle redazioni solo sabato sera, per via dell’emissione del decreto di giudizio immediato. Ma i fatti risalgono al 3 ottobre scorso, sono accaduti a Rimini a una donna, senza fissa dimora, che è stata violentata in piena notte all’interno dell’androne di un palazzo in via Coletti, a San Giuliano a Mare. La malcapitata in quel posto pare si fosse ricavata un giaciglio di fortuna, ed è salvata solo dal provvidenziale intervento di alcuni passanti. La persona urlava disperatamente e i passanti una volta intercettate le grida sono intervenuti. Sono riusciti a bloccare l’aggressore prima che lo stupratore si accanisse sulla malcapitata. E’ stata la Polizia, allertata dagli stessi “salvatori” ad arrestare l’uomo, un 31enne somalo, arrivato in Italia nel 2016 con lo status di rifugiato. I fatti sono stati così ricostruiti. La donna stava dormendo nell’androne di un palazzo dove sono situati distributori automatici di prodotti alla canapa, quando è stata afferrata e trascinata fuori dal negozio dal somalo, che le ha stretto le mani al collo tenendola bloccata nell’angolo tra la serranda e una colonna di un negozio a fianco. Con la forza l’aggressore l’ha palpeggiata a più riprese. Poi ha tentato di baciarla in bocca, quindi dopo essersi denudato, cercare di avere con lei un rapporto sessuale. Che per fortuna non c’è stato, dal momento che appunto alcuni passanti sono riusciti ad allontanarlo. I poliziotti delle Volanti, accorsi in via Coletti, l’hanno immobilizzato e condotto negli uffici di piazzale Bornaccini. La vittima, invece, è stata soccorsa dal personale del 118 e trasferita in stato di choc per accertamenti all’ospedale Infermi, da dove è stata dimessa con una prognosi di cinque giorni.
Il somalo, che in passato ha lavorato come bracciante, incensurato, formalmente residente a Milano, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale. Al giudice ha spiegato di trovarsi a Rimini di passaggio e di non ricordare nulla di quanto accaduto quella notte. Colpa dell’alcol, avrebbe aggiunto in un italiano un po’ stentato, assunto in quantità eccessiva. Tuttora si trova rinchiuso nel carcere riminese dei Casetti e il gip Raffaella Ceccarelli, accogliendo la proposta del pm Luca Bertuzzi, ha disposto il giudizio immediato davanti al tribunale collegiale di Rimini. La prima udienza dibattimentale è stata fissata il prossimo 16 dicembre.