Lo spunto ce lo offre Enrico Santini, in questi giorni anche sentinella del fortino riminese attaccato da tante, troppe formiche. Formiche sono tutti coloro che, oggi più che mai, approfittando di una giornata quasi estiva, si sono riversati in strada, sulle spiagge e nelle aree verdi noncuranti delle prescrizioni in vigore per contrastare la diffusione del Covid-19. Tanti, troppi abbiamo detto. Passeggiatori e passeggiatrici, con il cane o senza, lontani ben oltre il consentito dalle loro abitazioni, fidanzatini a spasso per mano, ciclisti occasionali e convinti ma anche automobilisti in massa a fare un giretto.
Questi sono pericolosi esseri umani che mettono a rischio non solo la loro salute, ma quella di tutti. Forse convinti che il peggio sia passato, forti dei dati in attenuazione sia dei contagi che dei decessi, si permettono licenze arbitrarie facendo quello che vogliono. Non si può. E’ gravissimo. Esortiamo le forze dell’ordine a stringere le maglie dei controlli, a punire chi non rispetta le regole in maniera inflessibile e dura. Chiediamo, se fosse possibile, ancora maggiori controlli. Abbiamo letto e sentito che starebbero arrivando dal nord proprietari di secnde case che vorrebbero trascorrere le vacanze di Pasqua in Riviera. Ma cosa? Fermiamoli ai caselli autostradali e rispediamoli indietro con multe e denunce. Lo stesso invochiamo per tutti coloro che se ne fregano degli altri. Sbagliare ora sarebbe un disastro. Quindi sed lex dura lex. Senza pietà per chi gioca con la vita propria e degli altri.
(Nella foto d’archivio il sindaco di Rimini Andrea Gnassi in spiaggia con la Polizia Locale)