Questa mattina, alle ore 11, il sindaco Andrea Gnassi ha osservato un minuto di silenzio in piazza Cavour, davanti alle bandiere a mezz’asta di Palazzo Garampi, in omaggio alle vittime del Covid-19. Un omaggio comune e commosso che attraverso i propri sindaci tutti i Comuni d’Italia hanno rivolto alle vittime del dramma più grande avvenuto da dopo la Seconda guerra mondiale, una pandemia che solo nella provincia di Rimini, finora ha fatto 895 vittime, di cui 423 cittadini riminesi (dato aggiornato al 14 marzo scorso, fornito AUSL della Romagna).
Il 18 marzo è la prima giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia da coronavirus. Nelle prossime ore, infatti il Parlamento italiano istituirà, con legge, la giornata nazionale per conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone che sono decedute a causa di tale epidemia.
Tutti i sindaci italiani, sollecitati da Antonio Decaro Presidente ANCI - in concomitanza con l’arrivo a Bergamo del Presidente del Consiglio dei Ministri - si sono impegnati a promuovere occasioni e cerimonie commemorative per ricordare le tante vittime che piangono le nostre comunità e onorare il sacrificio e l’impegno degli operatori sanitari. Una testimonianza importante di unità, senza distinzione di appartenenze geografiche o politiche, per dare un segnale di fiducia e di speranza da trasmettere a tutte le comunità ancora fortemente provate da questa triplice emergenza sanitaria, economica e sociale.
"Rimini - dice il sindaco Andrea Gnassi - ha pagato in un anno un tributo altissimo in termini di vite e di dolore. Questa è la più grande tragedia nazionale dal dopoguerra ad oggi. Ai nostri cari, alle loro storie, alle loro relazioni lungo vite intere dedichiamo oggi questo momento di riflessione di comunità, consapevoli che in futuro queste vite saranno adeguatamente onorate da Rimini con iniziative permanenti di memoria. Sono donne e uomini che vogliamo ricordare e onorare con il loro nome, e non con un numero. A queste persone dobbiamo rispetto e memoria."