Da Adrian Ricchiuti ad Adrian Ricchiuti: un calcio al Coronavirus con un pallone che passa di piede in piede e attraversa l’Italia riannodando i fili della storia della Rimini Calcio. Un lungo filo rosso – o meglio biancorosso – una “catena biancorossa della responsabilità” srotolata dall’uomo di tutti i record in oltre un secolo di maglia a scacchi e che ha visto rispondere presente alla chiamata oltre 80 calciatori e allenatori che hanno calcato il prato verde del Romeo Neri nell’ultimo mezzo secolo. Vinto campionati e regalato regalato giornate indimenticabili che in questi giorni di pandemia amplificano ancor più la nostalgia.
“Io resto a casa, tu ci sei?”
A fare l’appello non poteva che essere il numero 10 dei numeri 10. In rigorosa divisa biancorossa, Ricchiuti fa qualche palleggio in camera sulle note dell’inno Rimini Vai che fa da colonna sonora, prende il pallone in mano e dopo aver rivolto l’appello “Restiamo tutti a casa, io ci sono e tu?” lo lancia dalla finestra per raggiungere idealmente quella di ogni compagno di mille battaglie e tanti giocatori di cui non è stato compagno di campo ma di almanacco del Rimini.
“L’idea mi è venuta vedendo che quasi ogni giorno ci sfidavamo sui social sempre in nuove prove con il pallone. ‘Perché non fare da traino per diffondere un messaggio positivo che possa entrare nelle abitazioni di tutti gli appassionati e richiamarli alla responsabilità?’ mi sono chiesto. Ho quindi creato un maxi gruppo whattsapp mettendo insieme decine e decine di compagni e tutti hanno risposto immediatamente presente e aderito da ogni angolo d’Italia. Ma anche dall’estero come Muslimovic, Paraschiv, Augustin e qualche argentino con me in Serie A a Catania” rivela il Cico.
Tuffi al cuore e curiosità
A raccogliere il primo lancio non può essere che Sergio Floccari, visto che gli assist del fantasista erano stati per lui il propulsore verso il grande calcio. Poi la sfera è stata palleggiata di piede, di testa, parata e rilanciata dai grandi protagonisti della Serie B, della scalata dei sogni dalla C2 alle porte della Serie A e dai compagni del ritorno fra i professionisti dopo la ripartenza dall’Eccellenza. Bravo, D’Angelo, Baccin, Vitiello, Jeda, Matri, Tasso, Porchia, Regonesi, Milone, Rachini, Mastronicola, su su fino a Scotti, Buonaventura, Cicarevic, Ferrani, Traini… Oltre ottanta atleti che partono cronologicamente dal “bombardone” Giordano Cinquetti e da Igor Protti finiscono con il golden boy Scott Arlotti. Con Leonardo Acori allenatore ideale di tutta la truppa, affiancato dal preparatore dei portieri, l’inossidabile “baffo” Bellucci, e dal preparatore Danilo Chiodi.
Ci sono i tre fratelli Matteo, Marco e Andrea Brighi che palleggiano in salotto, il “cobra” Davide Di Nicola che lo fa di testa a tavola con il figlio Daniel che ne ha raccolto il testimone guadagnandosi una promozione dalla D alla C2 e c’è un cameo di grande emozione. Lo regala Leila Bellavista, che si rivolge a tutti i suoi ragazzi mostrando i tanti cimeli raccolti in casa insieme al compianto grande patron, venuto a mancare quando la A era dietro l’angolo. Massima serie che Ricchiuti ha poi disputato per quattro anni a Catania, tanto che il video tocca e supera quota 90 con i compagni etnei: dal “Papu” Gomez a Maxi Lopez, Andujiar, Barrientos, Spolli…
Lancio alle 10 sulla nuova fanpage
Il video è disponibile da venerdì 20 marzo sulla nuova ‘Adrian Ricchiuti Fan Page’ su Facebook, dove è stato lanciato ovviamente alle 10, e in un piccolo estratto sul profilo Istagram dell’argentino, che chiosa raccogliendo il pallone e rivolgendo il suo messaggio finale: “Noi giochiamo la nostra partita stando a casa e in campo questa volta ci sono i nostri eroi dell'emergenza. Medici e infermieri che rischiano la loro vita per salvare quelle di tutti: facciamo il tifo per loro con un immenso grazie di cuore"