Centoquindici tra atleti, tecnici e accompagnatori si sono lasciati per qualche giorno la guerra alle spalle, riassaporando un po’ di normalità. Sono state cinque giornate emotivamente intense anche per i gestori dell’albergo, Romina, Zack e Marina, e per gli ospiti stessi.
Una cliente abituale dell’hotel ha voluto fissare i suoi pensieri sull’esperienza vissuta in una lettera carica di emozioni.
“Lo scorso fine settimana ho condiviso con gli amici che gestiscono l’Hotel Haway di Misano un’esperienza che mi ha profondamente toccata – recita un passaggio -. Gli stessi amici che, allora perfetti sconosciuti, hanno ospitato nel 2012 me e la mia famiglia quando in casa non si poteva tornare e i miei figli non volevano più addormentarsi, terrorizzati dalle scosse di assestamento del terremoto, hanno accolto la scorsa settimana un gruppo di atleti ucraini qui in Italia per partecipare al Campionato Europeo di karate tradizionale. Bambini e ragazzi poco più che maggiorenni con i loro accompagnatori, quasi tutte mamme, perché i papà non ci sono più o sono al fronte. Ognuno di questi bambini ha qualcuno in guerra o ha già perso qualcuno, in guerra. Quella guerra che si combatte qui dietro casa e che noi troppo spesso dimentichiamo mi ha trafitta attraverso i loro occhi spaventati al passaggio di un aereo o al rumore del treno e mi è entrata dentro attraverso i loro racconti di frammenti di quotidianità”.
“Pur essendosi dovuti allenare in un clima di certo non sereno, tra sirene antiaereo ed allarmi che segnalavano gli attacchi, questi atleti hanno conseguito risultati incredibili agli Europei a Rimini – dicono i titolari dell’hotel -. Abbiamo conosciuto donne, uomini e bambini rispettosi, dignitosi e speranzosi di tornare presto nella pace delle loro vite, libere dall’oppressione di una guerra ingiusta”.
Lunedì mattina, prima della partenza per fare rientro in Ucraina, il sindaco Fabrizio Piccioni ha portato il saluto dell’amministrazione comunale e ha posato per una foto insieme ai ragazzi e ai numerosi trofei conquistati.