In quattro mesi di apertura, 2.302 visitatorihanno colto l’occasione per vedere la mostra Portogallo 1989. Marco Pesaresi, allestita dall’1 giugno al 29 settembre a Villa Torlonia Parco Poesia Pascoli (San Mauro Pascoli), a cura di Mario Beltrambini e Jana Liskova, con il sostegno del Comune di San Mauro Pascoli. Un bilancio davvero positivo per l’allestimento inedito che si componeva di 100 scatti esposti nella suggestiva Sala delle tinaie grazie a una collaborazione tra Comune di San Mauro Pascoli, Comune di Savignano sul Rubicone e associazione Savignano Immagini.
All’eccezionale riscontro di pubblico hanno contribuito - oltre che la presenza dei musei nel comparto di Villa Torlonia Parco Poesia Pascoli la cui attrattiva è ricaduta positivamente sulla mostra – le visite guidate gratuite, rese disponibili dai curatori per comprendere meglio il racconto di viaggio scattato in Portogallo da Marco Pesaresi, natio della Romagna e alla sua terra profondamente legato, ma anche attratto da tanti luoghi remoti che, con empatia e sensibilità, ha saputo narrare attraverso la fotografia.
“Ospitare una mostra del fotografo Marco Pesaresi a Villa Torlonia ci ha consentito di mantenere un rapporto privilegiato con la fotografia e con una realtà importante come Savignano Immagini, rinsaldando una collaborazione già sperimentata nel tempo nell’ambito del SI FEST - commenta il sindaco di San Mauro Pascoli Moris Guidi -. Villa Torlonia Parco Poesia Pascoli è un polo culturale dove possono trovare spazio tutte le espressioni artistiche, tra le quali la fotografia, attraverso progetti di qualità. Con questa mostra, con scatti inediti, Marco Pesaresi è tornato in uno dei luoghi a lui più cari, luogo simbolo della poetica del fanciullino, e siamo orgogliosi di aver preso parte a questo lavoro di valorizzazione e di memoria di uno straordinario fotografo del nostro territorio”.
Le cento fotografie in bianco e nero sono state allestite nei locali della Sala Tinaie con pannelli di grandi dimensioni e di notevole effetto scenografico. Le immagini sono state selezionate a partire da circa mille negativi risalenti ai viaggi che Pesaresi affrontò in terra lusitana. Prima delle immersioni nelle metropolitane delle grandi città del mondo e dei lunghi viaggi in treno ai confini dell’Europa che lo resero celebre, Pesaresi esplora la zona di Trás-os-Montes e l'Alentejo, regioni povere e dimenticate nel cuore del vecchio, ma vero, Portogallo. Come scrive nel suo diario, lì scopre, non senza una sottesa inquietudine, “un ambiente montano, collinoso, verde, dal fascino rude e trasformato; immersi nel paesaggio, piccoli villaggi ove la gente sopravvive di agricoltura e pastorizia” e le giornate scorrono lente, tra riti e devozione.
“Questo evento, durato poco meno di quattro mesi, ha rappresentato un'importante occasione per aggiungere un nuovo capitolo alla comprensione del lavoro di uno dei più originali fotografi italiani, attraverso una continua esplorazione tra memoria e visione – commentano i curatori Mario Beltrambini e Jana Liskova -. La mostra ha esposto 100 opere inedite, frutto di uno sguardo giovane e in evoluzione, ma già potentemente espressivo. In queste fotografie si intravedono i primi segnali di una sensibilità unica che caratterizzerà il percorso artistico di Pesaresi: uno sguardo empatico, acuto e capace di raccontare storie di luoghi e persone attraverso immagini dense di significato. Sebbene si tratti di lavori di un Marco Pesaresi ancora "acerbo", in queste opere emergono già le tracce di quel linguaggio fotografico distintivo che lo avrebbe consacrato come uno dei più importanti testimoni visivi della contemporaneità. Siamo estremamente soddisfatti che dal vasto e prezioso archivio di Marco Pesaresi continuino ad affiorare queste testimonianze fotografiche, che mantengono vivo il ricordo e l'eredità artistica dell’autore. L'esposizione di queste immagini non è solo un omaggio al talento di un giovane fotografo, ma anche un invito a riflettere sul valore della fotografia come strumento di memoria collettiva e visione personale. "Portogallo 1989" ha rappresentato una finestra aperta su un periodo importante della sua crescita artistica, offrendoci l'opportunità di riscoprire la forza espressiva del suo sguardo e di perpetuarne la memoria”.
A seguito della donazione, nella primavera del 2021, dell’archivio di Marco Pesaresi da parte della famiglia alla Città di Savignano sul Rubicone, oggi è grazie al volere e alla sinergia con il Comune di San Mauro Pascoli che questa preziosa testimonianza inedita ha trovato spazio nel palinsesto della programmazione culturale estiva della Valle del Rubicone.