Una cinquantina di persone ha preso parte mercoledì sera all'ormai tradizionale fiaccolata in memoria di tutti i Martiri delle Foibe e degli esuli fiumani, istriani e dalmati che quest'anno, a causa delle normative contro la diffusione del Coronavirus, si è svolta in forma statica innanzi ai giardini Vittime delle Foibe di piazzale Carso.
Una manifestazione solenne e composta in un clima di assoluto ordine e rispetto a dimostrazione della grande sensibilità per una pagina di storia per troppo tempo dimenticata. Diversi tricolori, i drappi di Istria, Fiume e Dalmazia e tante fiaccole, luci nella notte di Rimini per non dimenticare e far sì che, a 17 anni dell'istituzione con la legge 92 del 30 marzo 2004 del Giorno del Ricordo, non cali mai più il sipario sul martirio dei nostri connazionali.
"Sono trascorsi oltre settant’anni - si legge in una nota - e le foibe e gli infoibati sono ancora, per una parte della società italiana, una strage negata, una tragedia spesso usata per creare accese polemiche o strumentalizzazioni, e sulla quale si tende a farne restare imprecisati i contorni, le ragioni e soprattutto gli autori principali. Ogni Italiano ha il diritto di sapere, ogni Italiano ha il dovere di ricordare".