Sarà una geomembrana ad alta tecnologica ad assicurare al laghetto del parco della Resistenza il giusto livello di acqua in ogni periodo dell'anno. Iniziano questa settimana, a cura della Geat, lavori di manutenzione che riqualificheranno la struttura su cui sorge il laghetto, sia nella parte a monte che quella a valle. La geomembrana che rivestirà il fondo del lago è composta da materiale dalle altissime prestazioni, atossico, di lunghissima durata, di altissima resistenza ad agenti chimici ed atmosferici e ad all'attacco di insetti e roditori. La geomembrana permetterà una impermeabilizzazione a carattere definitivo in maniera tale da eliminare le dispersioni d'acqua dal laghetto al terreno circostante. La penuria di acqua dovuta ad un impoverimento della falda acquifera che alimenta i 4 pozzi ad una profondità di 12 metri e quindi il lago stesso, ha prodotto un progressivo impoverimento della superficie che con le geomembrana troverà una soluzione permanente. Il fondo del lago, ad una profondità di un metro e mezzo, è attualmente costituito da argilla. I lavori prevedono quindi prima lo svuotamento dell'acqua con l'ausilio di pompe e poi quando il terreno sarà asciutto e quindi in base anche all'andamento climatico inizieranno i lavori per la sistemazione della geomembrana. Il primo passo prevede, dopo un’attenta pulizia della superficie, la posa in opera della geomembrana per la protezione del suolo prevista all’interno dello spazio dedicato al laghetto. Dopodiché verranno realizzate delle saldature con l'utilizzo di macchine speciali ed altamente tecnologiche. Poi verrà posato un telo di tessuto non tessuto a protezione della geomembrana. In superficie lungo l'argine verrà quindi creata una sorta di trincea ricoperta dal telo protettivo e da ghiaia compattata. I pesci che al momento sono nel laghetto verranno ovviamente temporaneamente spostati in degli acquari e poi una volta terminato il lavoro verranno reintrodotti nel laghetto in aggiunta a nuova fauna.
"Questo intervento al laghetto del parco della Resistenza è molto atteso dalla cittadinanza e porrà fine ad un problema annoso soprattutto durante i mesi estivi - ha detto l'assessore ai Lavori Pubblici e Ambiente, Lea Ermeti -. Con uno studio approfondito effettuato da geologi incaricati dal settore si è capito che tra la falda, i fondo e i pozzi c'era una dispersione che nei mesi estivi rendeva più evidente l'evaporazione. Con questo lavoro certificato per durare si sono risolti molti problemi analoghi in altri siti con laghetti naturali o artificiali"