Una consuetudine legalizzata che assomiglia molto ad una barbarie. "Sono davvero tanto indignata, per non dire arrabbiata, molto arrabbiata. Ma è possibile che il nostro sindaco di Rimini possa permettere una cosa così disumana? A tutti i gatti che sono nel canile o nel gattile, dopo la sterilizzazione alle gattine, viene tagliato un pezzo di orecchio per far capire che è stata sterilizzata. Certo perché già i gatti nelle colonie sono molti , e va bene sterilizzare le gattine (ci mancherebbe), ma solo qui da noi si usa tagliare un pezzo di orecchio alle gattine! Penso proprio che chiamerò Striscia la Notizia, e speriamo di risolvere questa situazione innaturale! Mi meraviglio del sindaco,e dai veterinari che non si oppongono a questo schifo! È una cosa orribile povere gattine!". La signora Nadia Proni, casalinga e amante degli animali, riminese, scrive su facebook questo post scatenando il dibattito. Ci siamo informati e bisogna dire che ciò di cui si è accorta la signora viene fatto in tutta Italia. E' un modo per distinguere i quadrupedi strelizzati da quelli che invece non lo sono. Ma la scelta ed il modo di fare ci sembrano davvero crudeli. Mutilare un gatto per un riconoscimento dovrebbe scatenare la rabbia degli animalisti, quelli stessi che si indignano per chi ha addosso la pelliccia di visone o indossa la borsa di pitone. Ed invece silenzio a cominciare dalla ex ministro Michela Vittoria Brambilla che per difendere gli animali ha addirittura fondato un partito. E' così difficile trovare un modo meno barbaro per la sterilizzazione? Un collarino, un microchip... roba costosa dicono gli esperti. Tagliare un pezzo d'orecchio non costa nulla. Speriamo che ora la notizia abbia un seguito. E grazie alla signora Nadia di averlo ricordato all'Italia intera.
Cronaca
13:29 | 17/11/2017 - Rimini