I giovani cattolichini hanno come modelli gli influencer, di solito si incontrano nei parchi e gli adulti sanno cosa fanno, pensano e vivono le nuove generazioni. O forse no? Forse è solo quello che i più grandi credono di sapere. Ma a fare luce sul mondo dei giovani della città e soprattutto a scardinare certezze e convinzioni degli adulti, spesso frutto di pregiudizi e stereotipi, ci sono i dati della ricerca “Adolescenti in-visibili”, curata dall’equipe del Centro Giovani di Cattolica e finanziata dal Comune di Cattolica, che saranno illustrati alla cittadinanza venerdì 18 ottobre, alle ore 20.45, al Centro Giovani di Cattolica (in via del Prete 119). Una ricerca che rappresenta il tassello conclusivo del progetto per il quale l’Amministrazione comunale ha ottenuto il finanziamento della Regione Emilia-Romagna su “Riqualificazione e valorizzazione degli spazi destinati agli eventi e alla Movida, attraverso il potenziamento del sistema locale di videosorveglianza, l’utilizzo della convivenza c.d. Street Tutor e dei c.d. Educatori di Strada”. A discutere sui risultati del report, interverranno il pedagogista, formatore e mediatore di comunità Alessandro Zanchettin, l’educatrice Giulia Lappi e gli Assessori alla sicurezza Claudia Gabellini e alle politiche giovanili Federico Vaccarini.
“All’interno del progetto sulla sicurezza urbana, come Amministrazione abbiamo deciso di investire non solo su telecamere e controllo verticale ma anche sulla prevenzione situazionale e sociale per prevenire il disagio giovanile – spiega l’Assessora Gabellini -. Questa ricerca conclude il grande lavoro svolto sul fronte della prevenzione, offrendo uno spaccato inedito e inaspettato che induce a ripensare, in particolare, il ruolo di noi adulti nel rapporto con i giovani. Un esito, di cui discuteremo durante la tavola rotonda, che conferma ulteriormente la necessità di intensificare sforzi e risorse sulla relazione con i giovani per prevenire quelle forme di disagio che possono sfociare in condotte illecite e pregiudizievoli per la sicurezza della comunità”. “Oltre a scardinare convinzioni e pregiudizi sui giovani, questo report rappresenta uno stimolo per tutta la nostra comunità che mira a cogliere le potenzialità di cui sono portatrici le nuove generazioni – interviene l’Assessore Vaccarini -. I giovani sono cittadini protagonisti del presente e come tali sono al centro della nostra azione amministrativa e, tramite eventi, incontri, percorsi didattici, sia in collaborazione con le scuole che extra scolastici, vogliamo che si sentano visibili e parte attiva della comunità”.
L’equipe educativa del Centro Giovani Cattolica si è chiesta se fosse possibile prenderci cura degli adolescenti se non li conosciamo e se li osserviamo solo attraverso lenti stereotipiche. È nata così una ricerca-azione - chiamata Diagnosi di comunità- realizzata sul territorio di Cattolica per poter comprendere quali sono le rappresentazioni che gli adulti costruiscono sui giovani. L’esigenza di questo lavoro nasce dal presupposto che l’insieme di percezioni del mondo adulto su ragazzi e ragazze influenzi profondamente il clima in cui questi ultimi vivono e crescono.
L’indagine è stata suddivisa in due fasi principali: l’elaborazione di un questionario a risposta chiusa, compilato da 297 persone adulte dai 35 anni fino agli over 75 che abitano e/o lavorano nel territorio di Cattolica, e la realizzazione di interviste semistrutturate rivolte a una trentina di testimoni privilegiati che a vario titolo si occupano dei giovani: personale della scuola e forze dell’ordine, amministratori pubblici e istruttori sportivi, gestori di locali pubblici e personalità del mondo della chiesa e del volontariato. Per completare il quadro, avendo così un’immagine più complessa e articolata del fenomeno, sono stati intervistati adolescenti che crescono e vivono a Cattolica, incontrati durante il lavoro di educativa di strada, con l’obiettivo di raccogliere in un unico video che verrà proiettato durante la serata.
“Costruire rappresentazioni è un’azione cognitiva lecita e necessaria ma per definizione riduttiva: l’intento dell’equipe educativa non è tanto condannare un gruppo generazionale a discapito dell’altro ma tentare di analizzare e ridurre lo scarto tra rappresentazioni e realtà” afferma Giulia Lappi, educatrice, responsabile dello studio condotto con il supporto degli altri membri dell’equipe educativa dell’Associazione Sergio Zavatta, che gestisce il Centro Giovani. “Siamo felici di poter contribuire con questo lavoro alla conoscenza del mondo dei giovani di Cattolica” dichiara Michael Binotti, coordinatore del centro “con l’obiettivo di proporre la costruzione di alleanze nel territorio, per poter riflettere, promuovere e intervenire sul benessere della comunità intera. Il valore aggiunto dell’evento sarà senza dubbio la partecipazione del professore Alessandro Zanchettin che nella sua ventennale esperienza si è interessato al mondo dell’educazione a tutto tondo e che ci aiuterà a leggere e a riflettere sui dati dello studio”.