Con l’esposizione temporanea delle sculture monumentali di Bruno Catalano, si aggiungono nuovi contenuti a Misano World Circuit che accentuerà la sua funzione di luogo che accoglie pensiero e genio umano, all’insegna della polifunzionalità. Si tratta di quattro Viaggiatori, sorprendenti sculture in bronzo: l’Aviatore (285 cm), il Trittico Pierre David (h. 300 – 260 – 53), Hubert (h. 196) e Jade (h.176) dalla Ravagnan Gallery di Venezia. Le straordinarie opere di Bruno Catalano si aggiungeranno alla mostra ‘The Riders’ Land. Storia del motorismo romagnolo e sammarinese dal 1901 al 1971’, aperta al pubblico fino al 31 ottobre, che sta raccontando ai tanti appassionati decenni di imprese che vedono proprio il talento e la creatività dell’uomo i protagonisti di imprese leggendarie. La mostra fra l’altro ha avviato la collaborazione fra MWC e l’Università di Bologna – Campus di Rimini, che sfocerà nell’archivio storico multimediale sul motorsport romagnolo.
“Stiamo percorrendo un cammino nuovo – commenta Luca Colaiacovo, Presidente della Santa Monica SpA – affermando l’impianto quale approdo di iniziative di comunicazione. Per questo stiamo investendo risorse sull’infrastruttura, sui servizi e quindi sulla polifunzionalità. La risposta è molto positiva e la presenza di una prestigiosa Galleria, con le sculture di un artista del calibro di Bruno Catalano, sono un esempio della nuova prospettiva che abbiamo disegnato e programmato per Misano World Circuit”.
Le sculture saranno presenti ai piedi del nuovo pit building di Misano World Circuit e resteranno esposte dal 22 al 31 ottobre, accogliendo il pubblico del Gran Premio Nolan del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna (22-24 ottobre) e delle Finali Mondiali Lamborghini (30-31 ottobre).
“Nel mio lavoro – dice l’artista - sono alla ricerca del movimento e dell’espressione dei sentimenti; faccio emergere dall’inerzia nuove forme e riesco a levigarle fino a dare loro nuova vita. Provenendo dal Marocco, anche io ho viaggiato con valigie piene di ricordi che rappresento così spesso nei miei lavori. Non contengono solo immagini ma anche vissuto, i miei desideri: le mie origini in movimento”.