La conclusione della 74ma Sagra Malatestiana sancisce decisamente il segnale di una netta ripresa ai livelli pre lockdown nell’affluenza del pubblico ai concerti e nella qualità della fruizione nei tanti percorsi della sua programmazione.
I grandi concerti sinfonici che da sempre rappresentano la spina dorsale della Sagra, si sono tutti conclusi all’insegna del sold out, difficile accadesse diversamente, se si pensa alle grandi orchestre, direttori e solisti del calibro di Antonio Pappano, Riccardo Chailly, Vasily Petrenko, Kristjan Jarvi, Marta Argerich, Midori, Julia Fisher, Beatrice Rana, Mario Brunello, Giovanni Sollima, Gavin Bryars, accanto a Orchestre come la Royal, la Scala, la Chamber of Europe, la Baltic, un firmamento di stelle musicali che ancora una volta hanno suscitato un entusiasmo contagioso in un pubblico variegato, non solo di appassionati, comprendente diverse fasce di età e di provenienza.
La scelta di non procedere con l’assegnazione dei posti in abbonamento ha dato risultati molto interessanti, con l’afflusso di un pubblico nuovo che, fino a poco tempo fa, rinunciava anche solo ad affacciarsi in teatro quando tutti i posti erano già occupati dagli abbonati e per molti anni.
E’ in corso un interessante ricambio nella fruizione che riporta in teatro una parte di spettatori mai visti prima, attratti dal prestigio di quel binomio Sagra/Galli che sembra replicare i fasti di quello delle origini della Sagra al Tempio. Un ricambio a cui dà il suo contributo il Progetto Mentore che si rivolge a giovani che non hanno mai messo piede in una sala da concerto. Questo pubblico giovanile musicalmente non alfabetizzato, che gli economisti della cultura definiscono “non pubblico”, nel corso degli anni continua a seguire la musica che la Sagra propone loro, una parte diventa pubblico occasionale e una parte pubblico abituale dopo aver partecipato al Progetto Mentore. Quest’anno il Progetto è ripartito accettando le adesioni di 75 motivatissimi giovani, che verranno seguiti con una attenzione dedicata esclusivamente a loro, fino a prevedere nella primavera prossima una esperienza che li porterà ancora una volta in alcuni fra i più importanti teatri, musei o mostre sul territorio italiano.
Sempre ai giovani la Sagra ha guardato quest’anno con premurosa attenzione, questa volta alla loro formazione di giovani esecutori, quelli che si raccolgono nelle quattro istituzioni formative cittadine, come il Conservatorio Lettimi, il Liceo Musicale Einstein, la Media Dante Alighieri, i giovani della Banda Città di Rimini. Qualcosa come 300 giovani musicisti sono stati accompagnati in una intensa settimana della musica primaverile, giovanissimi che distribuiti in tre orchestre, sono stati ospitati sul palcoscenico del Teatro Galli e inseriti nel prestigioso cartellone ufficiale della Sagra.
Fra i molti altri percorsi tematici che propongono repertori meno consueti e rispondono a un pubblico intellettualmente molto curioso, c’è la produzione annuale della Sagra, quest’anno il Perseo e Andromeda di Salvatore Sciarrino, opera teatrale di rara esecuzione, una produzione targata Sagra Malatestiana che nel 2025 approderà in Germania, richiesta da Schwetzinger Festspiele, a testimonianza di un lavoro sulle produzioni contemporanee che ogni anno approdano a festival importanti, dove hanno vinto riconoscimenti internazionali.
Alla vigilia dei suoi 75 anni la Sagra Malatestiana rappresenta sempre di più una perla culturale di spessore internazionale nel cuore dell’offerta musicale colta non solo riminese.