“I Girasoli”, romanzo d’esordio del giornalista riminese Marco Valeriani - uscito il 17 novembre per i tipi de L’Infernale Edizioni di Genova - racconta la storia del Caporale Adamo Bacchini, nato e cresciuto ad Agello di San Clemente, partito per il fronte e mai più tornato.
“Dapprima semplice fante e poi Caporale della 268a Compagnia Mitraglieri Fiat, Adamo è un ragazzo poco più che ventenne improvvisamente catapultato in alta montagna a combattere contro l’esercito austro-ungarico. È come se per lui il mondo si capovolgesse all’improvviso. Si lascia alle spalle ogni affetto, la casa dell’infanzia, una moglie quasi adolescente”.
Com’è nata l’idea del romanzo?
“Sono da sempre appassionato di storia locale, amo particolarmente la Valconca, ma non conoscevo pressoché nulla del grande sacrificio sopportato dalle genti della valle durante il conflitto. A richiamare la mia attenzione è stato il monumento ai Caduti realizzato dall’amministrazione comunale di San Clemente verso la fine degli anni Cinquanta. Su quella lapide ho letto i nomi, incisi nella pietra, dei tanti che hanno sacrificato la propria esistenza combattendo. Se ne contano 75: un numero impressionante considerata la popolazione maschile dell’epoca. Da lì le nuove ricerche e gli approfondimenti. Il romanzo “I Girasoli” è a tutti gli effetti il naturale completamento del progetto”.
Storia e documenti reali che si uniscono in un’opera di fantasia?
“Esattamente. Questo romanzo non è frutto solo della mia fantasia. I riferimenti alle vicende di guerra, agli scenari delle battaglie, alle lettere spedite dai soldati mandati al fronte, sono reali. Come reali alcuni contenuti ricavati dai documenti originali ancora oggi conservati nell’Archivio del Comune di San Clemente. Archivio che ho avuto il privilegio di poter consultare”.
Qualche dettaglio sulla trama?
“Ada ha 14 anni. Trascorre le vacanze estive nella casa che i nonni possiedono a San Clemente. E qui, frugando nei cassetti, scopre per caso il diario scritto dal soldato Adamo Bacchini, morto per tubercolosi, catturato e rinchiuso nel lager tedesco di Sprottau all’indomani della disfatta italiana a Caporetto. “I Girasoli“ descrive, con gli occhi di Adamo e poi di Ada, le contraddizioni della guerra a cui il fante non vuole appartenere per nessuna ragione, seppur sempre più consapevole del fatto che per lui ormai non esiste altra via d’uscita da quell’inferno se non battersi valorosamente. Fino a perdere la vita”.
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La nota dell’editore, Ferdinando de Martino (L’Infernale Edizioni - Genova)
“Nell’immaginario collettivo della narrativa contemporanea c’è ancora chi rischia con penna e carta di addentrarsi nel pericoloso mondo dei libri storici. I Girasoli di Marco Valeriani - scrive Ferdinando de Martino, editore - è un magnifico espediente per raccontare una guerra tremendamente difficile da esplicare: la Grande guerra. Tutto nasce dal ritrovamento del diario di un fante, imparentato con la protagonista del romanzo che, in una estate di campagna, scopre coi propri occhi gli orrori e le intemperie vissute dai soldati italiani tra trincee, rabbia, fame e speranze che vanno via via scemando. Essere figlia di una storia così lontana da lei, rende la protagonista e i lettori affamati di conoscere le sorti del giovane fante. Questo libro è un piccolo toccasana per un periodo in cui si tende a negare perfino il presente. Guardare al passato con gli occhi di una giovane ragazza e delle sue speranze fa pensare che al mondo ci siano ancora scrittori volenterosi di prendere in mano la penna per raccontare la storia, a scapito di iper-pubblicità e stories online”.