Questa mattina è stata inaugurata la mostra di Augusto Gennari presso il museo della Città “Luigi Tonini” di Rimini. Le opere di Augusto Gennari, di cui quest’anno si celebra il decennale della scomparsa, sono un vero e proprio viaggio nell’inconscio.
Andrea Parma, Psicologo Psicoterapeuta Psicoanalista riabilitazione psichiatrica di Rimini AUSL Romagna, che si è occupato in prima persona sulla realizzazione della mostra ha spiegato “io e Augusto ci incontravamo tutti i giorni, avevamo gli studi uno accanto all’altro, e parlavamo insieme: io di inconscio e lui di arte. Ma infondo parlavamo dello stesso oggetto, parlavamo della natura umana. E Augusto è stato bravo a trasferire nelle opere i momenti di difficoltà che tutti possono attraversare. Se riusciamo a trasformare queste difficoltà, a sublimarle in un’opera d’arte, attraverso l’arte possiamo trasformare il nostro disagio in opere”.
Al museo sono visibili solo una parte delle opere, sia scultoree che pittoriche, dell’attività pluridecennale dell’autore gabiccese. La mostra, allestita nel corridoio P.T del Museo, è visitabile fino al 17 settembre e l’accesso al pubblico dell’esposizione sarà gratuito per chi desidera visitarla specificatamente.
Annamaria Bernucci, storica e critica d’arte che ha inaugurato l’evento, ha esordito dicendo: “Questa esposizione è una grande soddisfazione per i musei di Rimini e per l’assessorato alla Cultura. Si è creata una felice connessione tra il Dipartimento di Salute Mentale e DP Distretto di Rimini dell’Ausl Romagna che ha ideato, proposto e promosso questa iniziativa e Uisp Rimini, che l’ha inserita all’interno della manifestazione eSPORTiamoci”. Andrea Parma ha rincarato la dose sulla sinergia: “La Uisp promuove benessere. Noi promuoviamo benessere. Questo corridoio del museo è parte della manifestazione”.
Il fratello dell’artista, Remo Gennari, dalla scomparsa di Augusto porta avanti la memoria dell’autore morto nel 2013: “ha sempre svolto il suo lavoro silenziosamente. Ciò che per lui contava era l’esercizio artistico. Nelle sue opere si scorge un percorso di esistenza: ci sono figure che appaiono e scompaiono, come nella vita di ciascuno di noi”.