E non li dimostra. È la poesia senza età per definizione. Scritta quando Giacomo Leopardi aveva 20 anni si rivolge all’umanita’ di tutte le epoche, l’inquietudine umana di quel ragazzo tormentato è anche la nostra. E ci sembra di sentire il fruscio delle foglie ed il silenzio attorno sul monte Tabor.
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.