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Cultura 12:27 | 22/03/2024 - Romagna

Mercoledì 27 marzo al Teatro Titano: Eva Robin’s, Beatrice Vecchione, Matilde Vigna in “Le Serve” di Jean Genet

Mercoledì 27 marzo 2024, alle ore 21.00 presso il Teatro Titano di San Marino, uno spettacolo liberamente ispirato a un fatto di cronaca che scosse l’opinione francese negli anni Trenta, LE SERVE di Jean Genet. In scena Eva Robin’s icona pop del transgender dall’originale percorso teatrale e due talentuose attrici Beatrice Vecchione e Matilde Vigna dirette da Veronica Cruciani che ambienta la vicenda in una città contemporanea, valorizzando dunque i temi, attualissimi, del potere e del genere.

LE SERVE è un perfetto congegno di teatro nel teatro che mette a nudo la menzogna della scena, “uno straordinario esempio di continuo ribaltamento tra essere e apparire, tra immaginario e realtà”, nelle parole di Jean-Paul Sartre.
La storia scritta da Genet è quella di due cameriere che allo stesso tempo amano e odiano la loro padrona, Madame. Le serve hanno denunciato il suo amante con delle lettere anonime. Venendo a sapere che l’amante sarà rilasciato per mancanza di prove, e che il loro tradimento sarà scoperto, tentano di assassinare Madame, falliscono, vogliono uccidersi a vicenda; una di esse si dà la morte. Genet presenta le due sorelle, Solange e Clare, nella loro vita quotidiana, nell’alternarsi fra fantasia e realtà, fra gioco del delirio e delirio reale. A turno le due cameriere recitano la parte di Madame, esprimendo così il loro desiderio di essere “La Signora” ed ognuna di loro, a turno, interpreta la parte dell’altra cameriera, cambiando lentamente atteggiamento, dall’adorazione al servilismo, dagli insulti alla violenza. La rivolta delle serve contro la padrona non è un gesto sociale, un’azione rivoluzionaria, è un rituale. Questo rituale è l’incarnazione della frustrazione, l’azione di uccidere l’oggetto amato ed invidiato non potrà essere portata a compimento nella vita di tutti i giorni, viene ripetuta all’infinito come un gioco. Tuttavia questo gioco non raggiunge mai il suo apice, la messa in scena che le due sorelle compiono viene continuamente interrotta dall’arrivo della padrona. Secondo Sartre questo fallimento è inconsciamente insito nel cerimoniale stesso che le serve mettono in scena; il tempo sprecato nei preliminari non porterà al compimento del rituale. Anzi questo rituale diventa un atto assurdo, è il desiderio di compiere un’azione che non potrà mai superare la distanza che separa il sogno dalla realtà. Una fallimentare ripetizione magica, il riflesso deformato del mondo dei padroni, che le serve adorano, imitano, disprezzano.

 

I biglietti sono acquistabili sul sito www.sanmarinoteatro.sm oppure direttamente al Teatro Titano da quattro ore prima della rappresentazione.