Dalla Striscia di Gaza a Novafeltria, dove il Rotary Club ha ospitato l’artista palestinese Nidaa Badwan per un emozionante racconto del progetto ‘100 Giorni di Solitudine’. Accolta dal presidente Emanuele Burioni al ristorante Marchesi, la Badwan ha ripercorso le avventure che hanno portato la sua storia sulla prima pagina del New York Times. Nidaa, a seguito di minacce e violenze subite da parte dei miliziani di Hamas per il mancato uso del velo, si è autoreclusa nel novembre 2013 per ben 20 mesi nella sua stanza.Per raccontare quel periodo decise di realizzare 25 autoscatti fotografici, ‘caravaggeschi, con richiami ai pittori olandesi’, come li hanno definiti i maggiori critici d’arte internazionali. Le opere stanno girando i principali musei e gallerie del mondo. Nella serata Nidaa ha presentato in anteprima al Rotary Club Novafeltria Alto Montefeltro il nuovo progetto ‘Le Notti Oscure dell’Anima’, un lavoro decisamente più introspettivo, che racconta un periodo estremamente difficile vissuto dall’artista e durato quasi un anno a partire dalla fine del 2019. Un racconto in 13 scatti, col suo inconfondibile stile, un gioco tra ombra e luce, in un periodo in cui Nidaa Badwan ha dovuto guardare in faccia anche la morte, ma dal quale è uscita prendendo consapevolezza che dopo la notte, arriverà inevitabilmente il giorno. Sempre. Le opere sono raccolte in un libretto, dove ognuna di esse viene accompagnata da un testo poetico della poetessa urbinate Maria Stella Mei, che interpreta immagini e simboli presenti negli scatti e da brani al pianoforte, sempre ispirati alle 13 opere, composte da Francesco Mazzarini, marito di Nidaa, che si possono ascoltare tramite un QR Code presente nel libro. Un’opera sicuramente particolare nella sua composizione, ma che accompagna il lettore in un viaggio visivo e sonoro, una mappa per i naviganti sul mare dell’anima.
Cultura
20:13 - Riccione