L’esperienza del Chatbot di Rimini rivolto ai cittadini sale in cattedra. Si è tenuto presso l’Università di Urbino il seminario “Chatbot e intelligenza artificiale per comunicare con i cittadini della PA: il caso del Comune di Rimini”, durante il quale i responsabili dell’Urp e della redazione web del comune di Rimini hanno presentato agli studenti di ‘comunicazione’ il Rimini Chatbot, uno dei pochi assistenti digitali attivi in Italia e accessibile sul sito comunale 24 ore su 24, sette giorni su sette. In funzione dal 2021, Rimini Chatbot ha gestito solo negli ultimi dieci mesi oltre 39mila messaggi da parte dei cittadini, per un totale di oltre 100mila interazioni, rispondendo con un’accuratezza del 94%. I contatti telefonici degli uffici, le informazioni sulla ZTL e sul ‘cambio di residenza’ risultano i 3 argomenti più richiesti dai cittadini all’assistente digitale.
Il seminario si è svolto nell’ambito dell’insegnamento “Comunicazione Sociale e Istituzionale” tenuto dalla Prof.ssa Gea Ducci all’interno del Corso di Laurea in Comunicazione Pubblica e Organizzativa (CPO), presso il Dipartimento di Scienze della Comunicazione e Studi Umanistici e Internazionali dell’Università di Urbino.
Durante l'incontro è stata illustrata l’organizzazione della comunicazione istituzionale del Comune di Rimini, soffermandosi sulla genesi, la gestione e l’aggiornamento di Rimini Chatbot. Questo assistente digitale è costantemente monitorato da un team dedicato che ne assicura il funzionamento e sviluppa nuovi flussi di risposta basati sui temi emergenti dalle interazioni con i cittadini, mantenendo il chatbot attuale e in linea con le esigenze dei cittadini.
In seguito si è affrontato il tema delle normative e delle sfide connesse all’introduzione dell’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione, sottolineando le opportunità e le criticità di questi strumenti. Sono inoltre stati presentati i risultati di un’indagine, che evidenzia come il 59% dei dipendenti pubblici conosca le tecnologie di intelligenza artificiale, ma solo il 19% le utilizzi effettivamente sul lavoro, indicando come oggi la sfida principale sia la formazione del personale.