Ricorrono i sessanta anni dall’uscita di 8 1/2 di Federico Fellini. La BBC, attraverso un articolo, rende omaggio al capolavoro del maestro riminese. Il titolo “Is Federico Fellini 8 1/2 the coolest film ever made (é 8 1/2 di federico Fellini il film più cool mai fatto)?” apre una domanda a cui risponde il giornalista Adam Scovell. “Cosa si intende esattamente per “cool”? – si chiede Scovell – Non è facile da definire: come nozione, la “coolness” è al tempo stesso intangibile e in costante evoluzione. Se c’è un elemento che definisce il “cool”, è forse un senso di tranquilla sicurezza, una qualità abbastanza desiderabile da incoraggiare l’emulazione. Dai film di Jean-Luc Godard alle classiche star di Hollywood come James Dean e Marlon Brando, il “cool” nel cinema è stato spesso un misto di moda, estro e finezza. Tuttavia, se si considera ciò che potrebbe costituire l’esempio definitivo di “cool” cinematografico, non è azzardato pensare che assomigli a qualcosa come il capolavoro del 1963 di Federico Fellini, 8 1/2 – il che ci porta a un regista e a un mago”. E ancora: “Il film di Fellini ha influenzato un’intera generazione di registi negli anni ’70 e ’80 e continua a ispirare: tutti, da David Lynch a Guillermo del Toro, hanno riflesso la sua rappresentazione fantastica della produzione cinematografica”. “8 1/2 è l’essenza del cinema”, ha suggerito Gilliam in un episodio della serie BBC Arts Close-Up (1995) quando gli è stato chiesto di scegliere un momento preferito del cinema. Più di 25 anni dopo, BBC Culture ha incontrato Gilliam per parlare ancora una volta del film di Fellini. “È molto, molto caro a me il vecchio Federico”, dice entusiasta il regista. “Ho visto per la prima volta 8 1/2 quando è uscito nei primi anni ’60. Ero a New York e a quel punto stavo scoprendo i film europei. La mia reazione immediata fu che si trattava della rappresentazione più chiara, onesta e veritiera di ciò che significa dirigere un film, e a quel punto non avevo mai diretto un film! Ma si è dimostrato vero. Gilliam ricorda lo shock nel vedere il film di Fellini: per lui la “freddezza” risiedeva nell’abbandono della narrazione a favore dell’atmosfera e dello stile. “Per me e per molti altri registi”, suggerisce, “l’aver conosciuto la cinematografia europea è stato il grande risveglio. Non c’erano solo Doris Day e Rock Hudson a fare le cose. Si poteva entrare in mondi diversi. Credo sia questo il motivo per cui Fellini è diventato cool. Hollywood all’epoca sfornava film molto felici, sicuri e confortevoli, mentre gli europei aprivano tutti questi incubi e all’improvviso la narrazione era meno importante; era più importante lo stato d’animo e lo stile, e loro sono davvero il cuore del cool!”. Per finire tornando a citare Guido, interpretato da Marcello Mastroianni: “il film di Fellini mostra in ultima analisi che ciò che conta è il cuore pulsante sotto l’apparenza modaiola – ed è forse la sua aria di umanità fallibile, insieme al suo stile decisamente senza tempo, che fa sì che il film di Fellini sia ancora oggi cool. Se non ci fosse nulla sotto gli occhiali da sole – quelli di Guido sono un iconico paio di Prada SPR 07F, come ogni buon jetsetter europeo – allora, a 60 anni di distanza, il film suonerebbe sicuramente vuoto. 8 e 1/2 è probabilmente un ritratto dell’essere semplicemente vivi tanto quanto della creatività. Forse l’ultimo trucco di Fellini consiste nel ritrarre la vita come una sorta di film fatto da noi, in cui entriamo e usciamo come da un sogno. E quale illusione potrebbe essere più bella di questa?”
Cultura
20:13 | 23/11/2024 - Riccione