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Cultura 14:16 | 28/07/2023 - Romagna

"Testimone Oculare". Il festival di Savignano sul Rubicone che oltrepassa i muri del carcere di Forlì

Con SI FEST 2023 la fotografia ha oltrepassato i muri del carcere, simbolici confini dei tanti luoghi ai margini del mondo contemporaneo, dove esclusione e allontanamento sociale annebbiano il desiderio di vita. È lì, in quello spazio tra il dentro e il fuori, che SI FEST ha voluto indagare, e lo ha fatto raggiungendo la Casa circondariale di Forlì quale Testimone oculare. Questo il titolo del 32esimo festival di fotografia di Savignano sul Rubicone, in programma dall’8 al 10 settembre e nei weekend del 16-17 e 23-24 settembre, e affidato per il secondo anno alla direzione artistica di Alex Majoli. La manifestazione, a cura di Savignano Immagini e Comune di Savignano sul Rubicone, approfondirà l’originale percorso di educazione all’immagine fotografica delle nuove generazioni avviato lo scorso anno. La novità dell’edizione 2023, intitolata Testimone oculare, è il progetto speciale, omonimo, Testimone oculare, ideato per allargare ancor di più l’accesso all’educazione fotografica, raggiungendo anche chi si trova in carcere e rischia di scontare un’emarginazione culturale e sociale contraria ai principi stessi della giustizia. Grazie al SI FEST e alla Casa circondariale di Forlì che ha mostrato un’ampia disponibilità e produttiva collaborazione, quattro fotografi professionisti (Arianna Arcara, Cristina De Middel, Lorenzo Vitturi, Marco Zanella) hanno collaborato con sei persone detenute documentando ciò che ciascuna di loro desidera vedere, o rivedere, del mondo esterno. Gli esiti sono sei ricerche che varcano i confini del carcere, sei reportage progettati e sviluppati alla pari dai fotografi e dalle persone detenute.

Accanto a questo focus, ospitato interamente al Consorzio di Bonifica, il percorso espositivo curato da Alex Majoli prosegue come lo scorso anno nelle scuole elementari e medie di Savignano, per avvicinare il più possibile alla cultura fotografica allievi e insegnanti. Ogni mostra è associata a una materia diversa e anche i visitatori del festival sono così invitati a ragionare con gli schemi mentali degli studenti.

In particolare, la Scuola primaria “Dante Alighieri” presenta il futuro immaginato da Jacky Connolly, a metà fra videogame e romanzo distopico (Descent Into Hell, letteratura) e da Jim Naughten, un mondo di animali solitari ispirato alle teorie del sociobiologo Edward Osborne Wilson (Eremozoic, biologia). Nelle aule della stessa scuola, Olivia Arthur guida una bambina alla comprensione della scomparsa della madre (Lee and the Sea Things, religione), mentre Karolina Wojtas e Angelo Vignali sembrano dialogare con la geometria e la fisica, la prima con un’irriverente parodia del rigido sistema scolastico polacco (Abzgram) e il secondo con le evoluzioni di una camicia che sfida la forza di gravità (Rituale numero uno). A rappresentare le scienze è invece un vero e proprio classico della fotografia, Evidence di Larry Sultan e Mike Mandel, rivoluzionario libro d’artista costruito attingendo dagli archivi di istituzioni scientifiche, gruppi industriali ed enti governativi.

L’Istituto comprensivo “Giulio Cesare” ospita invece reportage dal fiume Mississippi (Alec Soth, Sleeping by the Mississippi, geografia), dal Libano in crisi d’identità (Myriam Boulos, What’s Ours, religione) e il diario con cui Marvel Harris racconta la sua transizione di genere, l’autismo e la lotta per la salute mentale (Inner Journey, letteratura).

“La fotografia e tutte le arti in generale devono interessarsi della società – afferma il direttore artistico Alex Majoli -. Le fotografie non possono solo essere reliquie e intrattenimento nei musei o nei festival, devono partecipare alla aletheia della nostra collettività”.

“Il nostro Festival è stato ed è testimone oculare di 32 anni di fotografia in Italia e come tale  ha visto crescere e svilupparsi nuove tendenze artistiche, stili fotografici e tecniche innovative – afferma Mario Beltrambini, vice presidente di Savignano Immagini -. Ha sostenuto il lavoro di talentuosi fotografi emergenti, ha concorso alla celebrazione di maestri della fotografia già affermati. Ha registrato cambiamenti nel modo in cui la fotografia è stata percepita dalla società italiana negli anni. Ha documentato come la fotografia da mezzo per la documentazione e la registrazione di eventi è giunta ad essere riconosciuta come una forma d'arte. Un festival Testimone oculare di tanti anni di fotografia in Italia ha un ruolo nel preservare la memoria storica e culturale del paese. Le sue raccolte di immagini possono diventare una fonte di ispirazione e di conoscenza per i nostri giovani a cui manca una certa educazione all’ immagine, offrendo un'opportunità unica per riflettere sul passato e per immaginare il futuro della fotografia”. 

“La direzione di Alex Majoli anche per il 32esimo SI FEST nasce dalla condivisione del percorso intrapreso nel 2022 e dall’idea di fotografia in cui ci ritroviamo e identifichiamo - afferma il Sindaco di Savignano sul Rubicone Filippo Giovannini -. È con questo spirito che presentiamo SI FEST 2023, con grande entusiasmo, a partire dal ruolo che assegna alla fotografia e all'immagine nei luoghi della formazione. Luoghi speciali, privilegiati per lo spazio interiore che i giovani coltivano intensamente e in cui gli insegnamenti trovano una terra ospitale, per arrivare ad altri luoghi, quelli di margine, dove si sperimenta l’esclusione ma anche il sogno e la speranza. Lì la fotografia si è fatta interprete diretto, ha potuto raccontare un immaginario, quella poesia che ciascuno si porta dentro e che comunque, in qualunque situazione, riesce a liberare. Ringrazio la direttrice della Casa circondariale di Forlì, dottoressa Carmela De Lorenzo, per aver dato al SI FEST la possibilità di oltrepassare quei muri e consentire alla fotografia di svolgere il proprio compito, capace com’è di elevarsi al di sopra e al di fuori di ogni confine”. 

Oltre al percorso espositivo a cura di Alex Majoli, sono in mostra i tre progetti che nel 2022 hanno vinto i concorsi legati al SI FEST. In particolare, il Monte di Pietà ospita Subtle Maze, diario familiare della giovane italo-marocchina Sanae Mazouz (Premio “Marco Pesaresi”), e Protocollo K., invenzione fotografica di Fabio Magara ispirata alla storia, incredibile ma vera, della repubblica anarchica di Cospaia (Premio Portfolio “Werther Colonna”); alla vicina Vecchia Pescheria, Renata Busettini e Max Ferrero rendono invece omaggio a dieci donne coraggiose con Vietato morire. Storie di ordinaria resistenza (Premio Portfolio Italia – Gran Premio Fujifilm). Per i concorsi di quest’anno, la data più attesa è domenica 10 settembre. In serata sarà infatti assegnato il nuovo Premio “Marco Pesaresi”, dedicato ai fotoreportage e ora aperto ad autori di ogni età e nazionalità (iscrizioni fino al 13 agosto), e saranno premiati i progetti migliori emersi dalle attesissime letture portfolio, che permettono di confrontarsi con esperti come Arianna Arcara, Elisa Ardeni, Antonio Biasiucci, Guido Guidi con Michele Buda, Alex Majoli, Marcella Manni, Fulvio Merlak, Paolo Ventura, Francesco Zizola e altri ancora.

Si rinnova anche l’appuntamento con l’ormai storica sezione indipendente SI FEST OFF, quest’anno dedicata a Romagna Tin Bòta, iniziativa benefica che ha unito quattrocento artisti, tra fotografi e illustratori, a sostegno dei territori colpiti dalla recente alluvione. Le fotografie del progetto, in mostra al Palazzo Don Baronio, sono in vendita e i proventi contribuiranno alla raccolta fondi di Romagna Tin Bòta. 

SI FEST ospiterà anche gli esiti delle attività formative rivolte ai più giovani, a partire dai lavori di SI FEST KIDS, nati a giugno dalle passeggiate di dodici aspiranti fotografi di 10-13 anni in compagnia di Alessandra Dragoni (laboratorio Nel posto).

Altrettanto importante è la ribalta dedicata ai progetti annuali nelle scuole. Condotti rispettivamente all’Istituto superiore “Marie Curie” e alla classe 2a E della media “Giulio Cesare”, i laboratori Paesaggio interiore (a cura di Susanna Venturi e Mario Beltrambini) e UnderSavignano, il fanciullino e Marco Pesaresi (a cura di Marialuisa Cortesi e Mario Beltrambini) hanno permesso a oltre 40 studenti di confrontarsi con le opere di Pesaresi custodite nella fototeca comunale di Savignano. Gli esiti sono in mostra nel primo caso al Monte di Pietà e nel secondo caso al Palazzo Martuzzi, dove resta visitabile anche la grande retrospettiva Rimini Revisited – Oltre il mare. Marco Pesaresi (a cura di Mario Beltrambini e Jana Liskova), già inaugurata il 24 giugno e suddivisa tra Savignano e il Castel Sismondo di Rimini. 

Alla ricchissima fototeca comunale è legata anche La cultura del progetto, iniziativa a cura di Jessica Andreucci e Giuseppe Pazzaglia con cui il Comune di Savignano sul Rubicone sostiene la realizzazione di campagne fotografiche nel suo territorio, acquisendo immagini di indagini passate e commissionandone di nuove. Quest’iniziativa, vincitrice dell’importante bando Strategia Fotografia 2022, viene presentata alla Vecchia Pescheria con un allestimento che prevede immagini di Savignano dal 1968 a oggi (con foto di Paolo Monti, Guido Guidi, Luigi Erba, Francesco Neri, Mario Beltrambini, Francesco Raffaelli) e un’anteprima delle campagne appena concluse da Alma Beccarelli, Noemi Comi e Benedetta Ristori. 

Oltre alle mostre ufficiali, alle letture portfolio e alle premiazioni, il SI FEST ospita stand di editori specializzati (spazio LiFE – Libri Fotografie Editoria), esposizioni indipendenti e un calendario di eventi e performance, a partire dalle 18 di venerdì 8 settembre. La grafica è affidata allo studio S.C. Artroom di Milano che per il catalogo, dopo gli ottimi riscontri della scorsa edizione, rielaborerà il progetto del 2022.