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Cultura 11:42 | 14/06/2023 - Dall'Italia

Venerdì 16 giugno, la trasmissione di Spazio Libero TV realizzata con Italia Nostra, sarà dedicata alla salvaguardia della Laguna di Venezia

Italia Nostra in collaborazione con RAI Parlamento ha realizzato una puntata della trasmissione SPAZIO LIBERO dedicata ai problemi della Laguna di Venezia. Gli attivisti dell’associazione hanno condotto la troupe della RAI a esplorare la Laguna, per esaminare i gravi problemi provocati dalla mobilità e dalla portualità lagunare sui delicati assetti morfologici e sugli ecosistemi.

A bordo di un bragozzo, barca tradizionale lagunare capitanata da Cristina Della Toffola, in compagnia di Lidia Fersuoch, consigliere nazionale di Italia Nostra, e di Silvio Testa, giornalista, Italia Nostra ha documentato lo stato attuale della Laguna Settentrionale e spiegato la fondamentale funzione della complessa morfologia lagunare e i rischi della sua scomparsa. La Laguna, infatti, non è un amorfo invaso d’acque ma un ambiente canalizzato a ricambio di marea di 550 kmq, formato da molti elementi a quote diverse: dai profondi canali portuali, ai ghebi (piccoli canali di poca profondità), ai bassifondi, alle velme (fondali inclinati che raccordano i bassifondi alle barene), alle barene stesse (apparati intertidali, cioè a livello della marea – tide in inglese – prodigiosi ambienti tabulari vegetati che hanno funzioni plurime nell’ecosistema lagunare). È stato stimato che nel Seicento le barene coprissero la metà della superficie della Laguna, mentre ora ne restano solo 40 kmq.

La prima tappa ha riguardato la Laguna Nord. Dopo aver percorso i canali che conducono a Torcello, la troupe di Cristina Petrucci è salita in cima al maestoso campanile della Basilica di Santa Maria Assunta e ha ripreso dall’alto le barene attorno all’isola. Dall’alto del campanile si vedono in lontananza le barene formate nei secoli dal fiume Dese, eccezionale habitat primario e dunque rarissimo, ora minacciato dalla realizzazione di un percorso veloce proprio nell’alveo del Dese, a collegamento della terraferma presso Montiron con Burano.

Il bragozzo è ritornato a Venezia attraverso i canali trafficatissimi che portano al terminal aeroportuale di Tessera, destreggiandosi nel forte moto ondoso creato dai motoscafi grazie alla competenza della “capitana, per addentrarsi in Laguna Centrale, profondamente modificata dall’intervento antropico. Ha imboccato il Canale Vittorio Emanuele III, costeggiando l’enorme discarica delle Tresse, transitando per il Canale Malamocco-Marghera, detto Canale dei Petroli perché escavato alla metà degli anni ’60 per mettere in comunicazione il varco portuale di Malamocco con l’area industriale di Marghera.

A Fusina, Luca Zaggia, ricercatore del CNR, ha spiegato gli effetti del dislocamento delle acque al passaggio delle navi (ne sono passate due proprio durante le riprese), e cioè la movimentazione dei sedimenti sollevati dalle onde e trascinati in mare. È proprio la movimentazione dei sedimenti a contribuire all’erosione e all’approfondimento della Laguna Centrale, con la perdita completa della morfologia lagunare. La mancanza di apporti solidi di fiumi (deviati al tempo della Repubblica Veneta) e dei sedimenti marini in entrata (per la presenza dei moli foranei e ora del Mose) non consente di ovviare a queste perdite, creando uno squilibrio che si potrebbe ancora sanare, e si può sanare, come previsto dalle leggi speciali, restaurando la Laguna con un Piano Morfologico appropriato.

Sperando che la trasmissione RAI possa contribuire a divulgare la necessità di un intervento di restauro degli ambienti lagunari, Italia Nostra ricorda che purtroppo i progetti vanno in direzione opposta: il Commissario alle crociere sta trasformando la Laguna Centrale e Meridionale in un grande porto diffuso con ben 7 attracchi per le navi crocieristiche, e di conseguenza vuole marginare il Canale dei Petroli (che non può reggere questi impatti) con opere rigide in pietrame di grande dimensione (materiale vietato in Laguna), progetto che non ha la valutazione VIA nonostante la legge lo imponga; l’amministrazione comunale vuole inoltre creare entro l’alveo del fiume Dese in Laguna Nord un’autostrada acquea che distruggerà l’ultimo lembo di morfologia lagunare ancora intatto e preservato da millenni. Un collegamento veloce alternativo fra Burano e la Terraferma è invece possibile attraverso Tessera.

La trasmissione è l’occasione per richiedere provvedimenti per riequilibrare la Laguna più vasta del Mediterraneo con un nuovo Piano Morfologico, e di fermare i progetti invasivi come il porto diffuso, il marginamento artificiale del Canale dei Petroli e il canale entro l’alveo del Dese.

La trasmissione SPAZIO LIBERO andrà in onda venerdì 16, alle ore 11.00 sul terzo canale RAI.

Italia Nostra in prima linea per la difesa della Laguna di Venezia

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