Si è svolta oggi all’Ippodromo di Cesena l’Assemblea dei Soci di Start Romagna, tanti i temi importanti all’ordine del giorno, oltre al Bilancio Consuntivo 2020, il Piano Industriale e il Bilancio di Sostenibilità. L’Azienda svolge il servizio di trasporto pubblico locale nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, un’area di 6.380 kmq con 71 comuni serviti.
Sul risultato di bilancio comunque positivo pari a 40.277 € si specchiano i risparmi nei costi operativi, passati da 77,5 a 72,1 mln di euro. Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) è pari ad 8,1 mln di euro (+0,6 mln rispetto al 2019). Dati positivi, con al loro interno quanto generato dalla pandemia che ha chiesto uno straordinario sforzo di adeguamento per rispondere alla domanda di servizio e a quella di sicurezza del viaggio, tenendo conto dei vari limiti di capienza susseguitisi nel corso dei mesi e del ricorso alla collaborazione delle aziende private per incrementare la flotta. Complessivamente il totale del valore della produzione è stato di 81,5 mln di euro, in calo di 4,9 milioni rispetto al 2019. I ricavi nel 2020 sono stati di 64,2 milioni (70,8 milioni nel 2019).
L’impatto dell’emergenza sanitaria ha colpito tutte le principali categorie dei ricavi di Start Romagna, in maniera più significativa i ricavi da traffico scesi di circa 8,4 milioni, imputabili totalmente ai lockdown e al minor utilizzo dei mezzi a seguito della pandemia. Per i titoli occasionali, la riduzione dei passeggeri è frutto esclusivamente della flessione nella vendita di biglietti e carnet, che si è attestata a -52%.
Per compensare la riduzione dei ricavi tariffari subita dalle aziende del trasporto pubblico locale a causa dell’emergenza sanitaria è stato istituito un fondo nazionale. Per Start Romagna il contributo ad indennizzo dei minori ricavi si attesta in circa 4,3 mln di euro.
A fine 2020 Start Romagna conta 954 dipendenti (età media di 47,7 anni), 909 dei quali con contratto a tempo indeterminato. 711 sono gli autisti, gli stessi del 2019 e dieci in più del 2018. Sono aumentate le ore medie di formazione, 21 pro capite, sostanzialmente quasi raddoppiate agli anni precedenti.