Gianni Indino, presidente Confcommercio della provincia di Rimini “Abbiamo accolto con favore la proposta dei balneari di interrompere la musica dei chiringuito alle 21:30 perché è di buon senso. Le motivazioni di chi è contrario non hanno contenuti accettabili. Mi domando perché contro l’abusivismo commerciale abbiamo lottato e vinto insieme, mentre si tollera l’abusivismo del ballo in spiaggia”
“Abbiamo accolto con favore la proposta avanzata dai rappresentanti dei balneari di interrompere la musica dei chiringuito alle ore 21,30 perché ci è sembrata una soluzione di buon senso, che va nella direzione auspicata. Nell’incontro in Comune sono invece emerse delle contrarietà – spiega il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino - ma sono rimasto colpito dalla pochezza delle esternazioni in difesa di un sistema di party in spiaggia di fatto illegale. Qua non si tratta di dire musica sì o musica no, ma di chiedersi cosa si può fare in spiaggia. Si può ballare? No, senza distinzioni tra ballo artistico, scatenato, spontaneo o qualsiasi altra definizione gli si voglia dare. In spiaggia sono invece ammessi gli eventi, calendarizzati e autorizzati. E magari ce ne fossero, ancora meglio a pagamento, perché è ora di finirla con il tutto gratis. Se Rimini diventerà la destinazione turistica dove divertirsi senza spendere nulla, avremo sempre di più un turismo di persone con pochi mezzi economici, che approfitta dell’offerta di un settore che gioca sui grandi numeri e azzera gli altri comparti.
Solamente perché cerchiamo di porre un freno a queste forme di abusivismo, qualcuno ci ha detto che vorremmo impedire ai ragazzi di divertirsi e che vorremmo togliere una parte importante dell’offerta turistica. Anche questo è un concetto poco aderente alla realtà. Basta conoscere il pubblico che frequenta queste serate in spiaggia o leggere sui social da dove arrivano i commenti contrari allo stop. Quanti da Roma, Milano, Pordenone, Monaco? Nessuno. Chi si indigna è diRimini e dintorni. Questo non è fare turismo: non si spacci il ballo in spiaggia come il bene del nostro territorio.
Ho invece apprezzato l’intervento dei tecnici comunali ce hanno ribadito, in caso esista la volontà politica, di mantenere gli attuali orari del Regolamento comunale per la Tutela dall’inquinamento acustico attualmente vigente, che regola a 4 ore al giorno la possibilità di mettere musica in spiaggia. Ricordo inoltre che per organizzare dj-set sull’arenile serve dotarsi della licenza di pubblico spettacolo, da richiedere agli uffici comunali competenti secondo un calendario preimpostato, con carattere di occasionalità. Qualcuno lo fa? Tra i documenti da presentare, c’è la relazione di un tecnico che in base all’area disponibile segnala una capienza massima e calcola il numero di servizi igienici adeguato alle presenze. Qualcuno ha mai visto un bagno chimico installato in occasione di queste feste che richiamano anche migliaia di persone? Chi ne ha bisogno, dove va? Dove sta l’igiene?
Ma soprattutto mi chiedo: perché l’abusivismo commerciale in spiaggia l’abbiamo contrastato tutti insieme e l’abbiamo debellato, ma oggi l’abusivismo del ballo in spiaggia viene consentito? I Paesi nostri competitor nel turismo sono avanti anni luce perché hanno fatto sistema. In spiaggia si fanno alcune cose compresa la musica, ma non il ballo e si chiude alle 22:00, poi si va al pub dove c’è musica, ma non si balla e poi a tarda notte ci si sposta a ballare nei locali che hanno le autorizzazioni per farlo. Questi accordi tra le varie anime del settore turistico fan sì che insieme il territorio abbia più forza, con una proposta di prodotto condivisa e apprezzata.
Sul piano prettamente economico, mi ha fatto piacere che il sindaco abbia ricordato a tutto il comparto di spiaggia la necessità di equilibrare la permanenza del turista sulla sabbia per un periodo consono. Ormai mancano i letti per dormire e sarà spiaggia H24. Il nostro territorio ha invece bisogno che il turista contribuisca a fare girare l’economia anche sui viali, in centro, nelle attività come pizzerie, gelaterie, pub, negozi e anche in quelle discoteche che sono state le prime ad essere penalizzate da questa forma di abusivismo a cui bisogna porre fine.
Come Confcommercio siamo stati i primi a sostenere i chiringuitos e siamo ancora convinti della loro valenza. Però gli abbiamo dato il dito e si sono presi il braccio, il corpo e anche la testa fagocitando tutto. Un rovescio della medaglia che riteniamo non possa più essere tollerato, figuriamoci incentivato. Per chi si comporta illecitamente poi servono sanzioni pesanti, fino alla chiusura dello stabilimento. Ricordando anche che i Prefetti hanno la possibilità di applicare il Decreto Anti-rave firmato dal ministro Piantedosi che di fatto impedisce lo svolgimento di manifestazioni che non abbiano titolo e non fanno eccezione quelle in spiaggia.
Si vogliono valorizzare i chiringuito di spiaggia? Anche noi lo vogliamo. Se l’amministrazione vuole una spiaggia predisposta ad aperitivi e musica regolamentati con indicazioni precise e soprattutto in linea con le normative vigenti, Confcommercio sarà al suo fianco per creare le condizioni ideali affinché i chiringuitos possano proporre l’offerta di miglior qualità e li sosterremo. Ma il ballo e la musica fino a tarda notte non sono la soluzione che auspichiamo”.