Il sistema delle imprese della provincia di Rimini continua a resistere pur a fronte della difficile congiuntura socio-economica, confermandosi ancora una volta un tessuto dinamico. L’indicazione arriva dall’analisi trimestrale Movimprese, condotta da Unioncamere e InfoCamere sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, che restituisce segnali incoraggianti rispetto alla tenuta del sistema imprenditoriale del territorio riminese. Il secondo semestre dell’anno in corso si è chiuso infatti con un saldo positivo tra aperture e chiusure di imprese, con un aumento complessivo di 172 nuove attività nel periodo aprile-giugno, grazie alle 551 iscrizioni a fronte delle 379 cessazioni e un tasso di crescita dello 0,43%. Una tendenza positiva che rispecchia le dinamiche che Movimprese ha fotografato su scala nazionale, dove a fare da contraltare al buon dato relativo al saldo delle imprese (+28.286 in Italia nel terzo trimestre) è il ridotto numero di iscrizioni, che risulta essere il più contenuto degli ultimi dieci anni (ad eccezione del 2020, anno dell’esplosione della pandemia). Complessivamente al secondo semestre 2023, Movimprese conta 39.577 imprese registrate, di cui attive 34.686. Tutti i settori hanno fatto segnare saldi positivi nel trimestre, ad eccezione dell’agricoltura (-0,20% rispetto alla chiusura del trimestre precedente). Il settore principale resta quello dei servizi, sia per il numero di imprese (17.853), sia perché chiude il trimestre con la crescita più significativa (+1.28% nel periodo), su cui incidono ovviamente le aperture di carattere stagionale. Buona la crescita anche per il settore delle costruzioni, che al 30 giugno 2023 contava nel territorio provinciale 5.403 aziende, con un aumento dello 0,88%; segno più anche per il commercio (9.126 attività, +0.41%) e l’industria (2.844 +0.45%)
“L’analisi di Movimprese conferma il dinamismo e la resilienza del tessuto economico del territorio – sottolinea l’assessore alle Attività economiche Juri Magrini – Solidità e capacità di adattamento che rappresentano caratteristiche indispensabili per far fronte a contesti complessi come quello attuale, dove alla già difficile congiuntura economica segnata da inflazione, riduzione dei consumi, aumento delle materie prime, si è aggiunta la drammatica alluvione del maggio scorso che ha colpito la Romagna e di cui ancora non sono chiari gli impatti sotto il profilo economico. Leggo quindi come incoraggiante la crescita nel settore dei servizi così come quello del settore delle costruzioni, che gode ancora dell’onda lunga dei bonus e degli incentivi nazionali oltre che delle politiche locali. In questa cornice così articolata e in parte indefinita, il nostro territorio ancora una volta - così come successo dopo la pandemia - dimostra di avere la struttura non solo per reggere l’urto, ma per crescere”.