Giovedì 30 giugno scattano le nuove regole previste dall'ultimo decreto Pnrr che prevedono non più solo l'obbligo di accettare i pagamenti elettronici, ma anche l'applicazione di sanzioni in caso di mancato adeguamento alla normativa. La sanzione amministrativa di 30 euro, aumenta del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l'accettazione del pagamento.
“Per noi - dichiara il presidente di Confesercenti Rimini, Fabrizio Vagnini (nella foto) - il pagamento con moneta elettronica non è un problema, lo sono invece i costi legati alle transazioni, dalle provvigioni bancarie alle spese per l’affitto del Pos. Quindi è questo il nodo principale: non l'utilizzo del Pos ma tutti i costi di gestione dei pagamenti con bancomat e carte di credito. La soluzione, come accaduto per altre questioni, è un intervento dello Stato che attraverso dei bonus, possa azzerare tutte le spese della transazione a carico dell’esercente. In Italia questi costi sono tra i più alti d’Europa, si spiega quindi perché in altri paesi i pagamenti elettronici si sono diffusi più. Nell’uso di carte di pagamento l'Italia si posiziona 24esima su 26 Paesi dell’Unione Europea, precedendo solo Romania e Bulgaria. Il nostro Paese precipita in fondo alla classifica europea per numero di transazioni elettroniche, registrando un andamento opposto alla media europea. Azzerando i costi bancari elimineremo le proteste e i tentennamenti legati all’obbligo di accettare pagamenti con carte, in quanto non possono ricadere esclusivamente sull’esercente. Da ricordare comunque che ci sono molte persone che non utilizzano bancomat e carte di credito, eliminare il contante quindi non può essere un obiettivo da raggiungere”.