Le giornate di superamento del valore limite di PM10, che negli ultimi 10 anni avevano già fatto segnare un trend positivo - più che dimezzando gli sforamenti registrati - nel 2023 scendono per la prima volta sotto il numero di 35, raggiungendo cioè il valore più basso mai registrato negli ultimi 10 anni.
A eccezione, infatti, del periodo del lockdown (anno particolare che ha segnato un minore traffico sulle strade, ma con un probabile aumento delle emissioni legate al riscaldamento degli edifici), l’anno appena trascorso ha segnato un record positivo per la città di Rimini, in quanto la centralina Flaminia ha fatto registrare complessivamente 34 giornate di superamento del valore di PM10, fissato sul valore di 50 µg/m3.
Un numero che scende per la prima volta sotto il limite massimo indicato dalle norme europee, recepite a livello nazionale, che fissano a 35 la soglia di giornate di sforamento da non superare.
I dati del 2023 confermano quindi un calo rispetto all’anno precedente, ma soprattutto evidenziano un progressivo miglioramento della qualità dell’aria su scala decennale: nel 2011 la centralina Flaminia registrò 72 sforamenti, più del doppio dell’anno appena passato, per poi toccare il picco nel 2012, con 89 superamenti. Buoni anche i dati sul biossido di azoto, elemento che più rapidamente risponde alle variazioni delle emissioni derivanti dal traffico veicolare, con valori medi in linea con quelli dello scorso anno.
Di seguito i dati estrapolati della tabella sulla qualità dell’aria dove, tra i diversi valori, sono pubblicati anche i giorni di sforamento:
(sito web Arpae pagina https://apps.arpae.it/qualita-aria/bollettino-qa/20171231)
“Il risultato raggiunto nel 2023 – sottolinea l’assessora all’Ambiente Anna Montini – non è solo la conseguenza di condizioni meteo e climatiche favorevoli, ma anche il frutto di politiche ambientali avviate negli ultimi anni, che hanno avuto un’attenzione particolare alla rigenerazione urbana in chiave ambientalmente sostenibile e alla promozione della mobilità alternativa all’auto. La riduzione del numero di giornate in cui si supera il limite fissato per la concentrazione di PM10, fino a stare al di sotto del limite massimo imposto dalle norme, conferma, infatti, anche le scelte dell’Amministrazione sia in tema di mobilità sostenibile, a partire dalla maggiore pedonalizzazione e ciclabilità, sia in tema di maggiori infrastrutture verdi sulla linea costiera, parco del mare, e anche nei viali e nei parchi cittadini con numerose nuove messe a dimora di alberi. Ma non dobbiamo accontentarci, è necessario, infatti, continuare su questa strada e investire su campagne di sensibilizzazione per rendere consapevoli ancora più cittadini sul valore della qualità dell’aria. Soprattutto per quanto riguarda l’uso di biomasse (legna e pellet) per il riscaldamento domestico. Un impegno che deve proseguire anche sul fronte delle politiche per la riduzione dei consumi energetici e la maggior produzione di energia da fonti rinnovabili, le quali hanno effetti su altre tipologie di emissioni, ma che complessivamente consentono un miglioramento della qualità della vita di tutti noi.”