Transizione ecologica, servono volontà politica e partecipazione. Il Montefeltro Green Festival intervista Alessio Ciacci, ecomanager che sarà ospite speciale sabato 24 settembre a Novafeltria. Alessio Ciacci, ecomanager e personalità di spicco nel settore ambientale è stato Personaggio Ambiente 2012 per il suo impegno sui temi del riciclo e della riduzione dei rifiuti. Nel 2017 è stato l’unico italiano premiato a Vienna al concorso europeo Innovation in Politics Awards. Attualmente è alla guida di Minerva Ambiente con l’intento di contribuire alla rinascita della Valle del Sacco e dimostrare che un servizio pubblico può essere efficiente e vantaggioso.
Dott. Ciacci qual è stato il suo percorso e quali sono le motivazioni che l'hanno portata a rivestire un ruolo così importante in questo preciso momento in cui la necessità di cambiamento è così sentita?
Da ragazzo, prima della fine del Liceo decisi di fare un viaggio in una missione dentro una favelas brasiliana, da quell’esperienza ho iniziato a impegnarmi per cercare di lasciare un segno positivo su questo pianeta, nella direzione di una maggiore sostenibilità sociale ed ambientale. Dall’impegno associativo sul mio territorio (Capannori e Lucca) mi chiamarono a ricoprire il ruolo di Assessore all’Ambiente di Capannori. Un’esperienza a cui ho dedicato tantissime energie, per sei anni, costruendo, insieme a molti altri, un percorso che ha reso quel comune un modello di sostenibilità nella raccolta differenziata. Dopo sono stato chiamato da diversi comuni, in diverse parti del nostro Paese, a gestire le loro aziende di igiene urbana. Ho lavorato e lavoro in questo settore dalla Sicilia al Piemonte, dalla Toscana al Lazio, cercando di valorizzare sempre le professionalità dei dipendenti, lavorando sulla motivazione, sul lavoro di squadra e naturalmente sulla sostenibilità ambientale come mission senza la quale non esiste servizio pubblico di qualità.
Ci sono territori in tutta Italia, come il Montefeltro, con grandi potenzialità turistiche, oltre a una significativa biodiversità di colture agricole. Qual è il consiglio che si sente di dare alla politica e alla classe dirigente locale per poter cogliere appieno il momento di cambiamento che gli si offre?
In diversi territori in cui ho lavorato, Taormina o Bardonecchia ad esempio, abbiamo sviluppato interessanti progettualità che hanno coinvolto gli attori economici della ristorazione e dell’alberghiero, creando valore attorno alla sostenibilità, riducendo i rifiuti e comunicando il valore dell’ambiente come un valore aggiuntivo dell’attrazione turistica del territorio. Sempre più i turisti cercano di ridurre i propri impatti ambientali e saper sviluppare progettualità che valorizzino il territorio comunicando il valore sia naturalistico che di attenzione al futuro è un segno di attenzione che può fare sempre più la differenza.
Arriviamo a un tema a lei caro come appunto quello dei rifiuti partendo dal presupposto che la giusta chiave per intervenire efficacemente sulla questione rifiuti, è rivedere radicalmente i nostri stili di vita. Detto questo, come è possibile vedere nei rifiuti un’opportunità di sviluppo per un territorio?
“il miglior rifiuto è quello non prodotto” era l’attacco di una intervista su una rivista nazionale che mi fecero nel 2008. L’Italia è un paese povero di materie prime, dobbiamo consumarle con estrema parsimonia e dare il massimo per recuperarle dai nostri scarti. Perché è una follia pagare per smaltire i nostri rifiuti quando invece possiamo estrarci valore. Ed il loro valore vale unicamente dalla qualità delle raccolte differenziate. Qualità che si ottiene solo con una buona organizzazione aziendale ed un lavoro di squadra tra amministrazione, azienda e cittadini. Ridurre i rifiuti spesso significa favorire i produttori locali, ridurre gli imballaggi, favorire il riuso e costruire un’economia che guarda all’ecologia.
Per chiudere una domanda su di lei, più che altro un bilancio sul suo operato nel campo della transizione ecologica, nei ruoli che le competono.
Ogni giorno, nei diversi ruoli che ho ricoperto, dalle esperienze più facili a quelle più complesse ho sempre puntato su due elementi, la valorizzazione delle persone, lavorando sulla fiducia e la sostenibilità ambientale, lavorando sulla speranza. Se non comprendiamo l’urgenza di lavorare tutti, ogni giorno, per ridurre i nostri impatti ambientali i nostri figli ci chiederanno conto del disastro che rischiamo di lasciargli. Abbiamo pochissimo tempo ed ognuno gioca un ruolo fondamentale in questa partita dove nessuno può rimanere in panchina.
Alessio Ciacci sarà l’ospite di punta del Montefeltro Green Festival, sabato 24 settembre a Novafeltria.