Nonostante il voto in Consiglio comunale sia stato unanime, il che significa che anche gli avversari politici dell’attuale Giunta (Pd in testa) abbiano espresso la propria adesione, la richiesta di passaggio a Città di Coriano, così come è stata formulata, inoltrata al Ministero dell’Interno perché sia approvata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella non è gradita al Comitato contro l’antenna. E in un lungo documento vengono esplicitate le ragioni che sono alla base della presa di posizione.
“Apprendiamo con stupore – si legge dopo una premessa che spiega nel dettaglio perché viene riconosciuto il titolo di Città - che la Giunta di Coriano Spinelli-Ugolini in un periodo così travagliato e con tante serie questioni da affrontare sul territorio abbia impiegato tempo e risorse per fregiare Coriano di un titolo che appaga probabilmente solo la vanagloria di chi lo ha ricercato. Un’operazione sicuramente funzionale a nascondere e sostituire quello che si è appena fatto per ferire proprio i monumenti storici di Coriano. La Giunta di Coriano ha dunque messo in votazione al Consiglio comunale riunitosi il 9 marzo scorso L’istanza per il riconoscimento del titolo di “Città” al Comune di Coriano. L’istanza è corredata da una “Relazione sul comune di Coriano, la sua storia e lo stato dei servizi” di 35 pagine, classica relazione raffazzonata, metodo copia e incolla, non priva di errori e inesattezze. Il Consiglio ha diligentemente approvato all’unanimità e quindi l’istanza verrà inoltrata al Presidente della Repubblica per il tramite del Ministero dell’Interno.
Nella relazione illustrativa inviata al Presidente Mattarella –si precisa - occorreva naturalmente mettere in luce il patrimonio storico e architettonico di Coriano e dunque non poteva mancare un passaggio dedicato ai castelli del territorio e a quello del capoluogo in particolare. Vi si può leggere di come il Castello sia stato protagonista della storia medievale e rinascimentale di Coriano e di come sia stato al centro del “periodo di relativo splendore” coincidente con il dominio dei Malatesta. Allo stupore ben presto si è sostituito un senso di sdegno per l’ipocrita baldanza con cui questa Giunta e la signora Spinelli si fanno paladini del territorio e dei monumenti storici di Coriano dopo che, non più tardi di un anno fa, hanno deliberato in piena libertà e autonomia di concedere a Windtre SpA un terreno pubblico, per la ragguardevole cifra di 2400 euro all’anno, decisione grazie alla quale il Castello e le sue “possenti mura” sono state umiliate da quella oscena antenna in metallo grigio alta 36 metri che si erge oltraggiosa proprio a ridosso di quel Castello che ora usano strumentalmente per ottenere un titolo che Coriano merita ma non certo per i servizi resi da questa Giunta. Sarà poi per amore di sintesi che l’Assessore alla Cultura Anna Pazzaglia nel sostenere la fondatezza dell’istanza non fa alcun cenno al castello medievale e rinascimentale di Coriano o è semplicemente per la vergogna? Non paghi di tale smargiassata hanno avuto pure la spudoratezza di scrivere quanto segue: “Degno di visita è il vicino Antiquarium Comunale, contenente reperti rinvenuti nei diversi scavi”. Lo avete chiuso da anni, lo avete trasformato in un magazzino, avete umiliato il lavoro di anni di scavi archeologici, avete privato i corianesi e i visitatori dell’unico museo degno di questo nome che ci sia a Coriano e ora avete il coraggio di dire al Presidente della Repubblica che sarebbe tempo ben impiegato quello dedicato alla sua visita?!?
Con che coraggio vi prendete gioco del Presidente Mattarella? Con che coraggio pensate di essere ricordati come quelli che hanno permesso a Coriano di fregiarsi del titolo di Città?
Non vi illudete – conclude la lunga nota del Comitato - ci sarà lo Spinellone a suscitare il ricordo che meritate. Gli alchimisti avevano la conoscenza che permetteva loro di trasformare il vile metallo in oro. I nostri amministratori, indegni epigoni di quella scienza esoterica, hanno invece la tracotanza di voler trasformare l’acciaio delle antenne in medaglie al merito”.