“Sono passati esattamente 46 giorni ad oggi dall’ultimo Consiglio comunale convocato dal sindaco Angelini e dal presidente Gobbi. Posso capire quest’ultimo, freneticamente impegnato in campagna elettorale e quindi con altri grilli per la testa, ma il suo ruolo dovrebbe imporgli almeno di fare pressione affinché si possa tornare a discutere in Aula dei problemi di Riccione. Il primo cittadino, dal canto suo, appare assolutamente indifferente alla cosa confermandosi una marionetta in mano ai fili del burattinaio storico, quel Pd che crea e dispone a suo piacimento senza la benché minima resistenza da parte di chi si definisce civica ma nella realtà compare sorridente e felice ad ogni iniziativa politica dello stesso Pd.
Ma aldilà di queste considerazioni, che possono sembrare di parte anche se non lo sono, resta un problema: la città non può rimanere bloccata, le questioni da risolvere sono tante e i cittadini invocano rimedi a destra e a manca. Noi che andiamo sempre in piazza con i banchetti ascoltiamo le loro voci, preoccupate, che ci chiedono di stimolare la bella addormentata nel bosco ma è fatica risvegliare chi volutamente assume sonniferi e calmanti da una guida oscura e poco propensa al dialogo e al confronto.
Quindi sono a chiedere con fermezza e decisione un’immediata riunione dei capigruppo in cui si stabilisca la data del prossimo Consiglio comunale. Attendo con ansia che ci venga comunicato qualcosa di preciso a strettissimo giro di tempo e che si venga incontro alle pressanti esigenze di una città che non può accettare negligenza e silenzi quasi fossero normalità. La Angelini e la sua Giunta si diano una svegliata, si ricordino che amministrare non significa chiudersi nel fortino e decidere pro domo propria e che la democrazia è ben altra cosa da ciò che viene applicato in una Riccione – ahimè – destinata a spegnersi ben presto se si continua con questo andazzo”.
Stefano Paolini
Consigliere comunale e referente locale di Fratelli d’Italia