Una provocazione, un sogno, una soluzione a un problema annoso: sostenere il trasporto pubblico per me è la terza delle categorie. Quando tutti noi usciamo dall’Italia ci meravigliamo della comodità e dell’efficienza dei sistemi di trasporto pubblico, notiamo che l’offerta è varia, diversificata per costo, qualità e velocità. Quando torniamo a casa diciamo solo: “ma da noi è impossibile”. Non solo io non lo penso, ma ritengo che sia necessario.
Le ragioni sono chiare (ambientali, economiche, di qualità urbana e di efficienza dei servizi) e per questo ho voluto con forza che nel nostro programma si parlasse di TRC e si valorizzasse l’idea di portare questa nuova infrastruttura fino alla Stazione di Sant’arcangelo come porta che, collegata anche con la ferrovia, consenta di immaginare un servizio di rete per la Valmarecchia che risolva, in maniera moderna, il problema della mobilità delle persone in Vallata e per Verucchio in primis.
Un sogno? In realtà è quello che succede nelle comunità, in Europa e in Italia, che hanno una pretesa alta di una qualità della vita e di servizi a cui noi dobbiamo tendere.
I giovani devono poter stare bene a Verucchio; si meritano di raggiungere con facilità i luoghi dei loro interessi che spesso si trovano fuori dal nostro comune, senza prendere il motorino o un proprio veicolo privato, come accadeva nella mia generazione dove se, ad esempio, eri senza patente eri costretto all’isolamento totale. Gli anziani devono poter raggiungere i servizi a loro necessari, anche quelli non propriamente “sotto casa”, in modo sicuro ed economico.I lavoratori devono poter ridurre i costi della mobilità per il lavoro per avere risorse per crescere la famiglia con una maggiore serenità economica. Riflettiamo su quanto alto potrebbe essere il beneficio economico per una famiglia nel ridurre il numero della auto private se i trasporti pubblici venissero potenziati. Come si legge un principio per me è cardine: gli investimenti pubblici come questi, fatti con i soldi dei cittadini, devono portare sviluppo e modernizzazione che consentano un ritorno economico alla società.
Mi rendo conto di espormi all’accusa di essere un sognatore ma la nostra idea prevede da subito iniziative che creino attesa e abitudine all’uso del mezzo pubblico. Per questo vogliamo investire il più possibile sul sostegno alle famiglie per il costo degli abbonamenti. Per fare questo non vogliamo prevedere criteri di reddito troppo bassi: non avrebbe senso abbracciare una minima platea di persone. Al contrario dobbiamo raggiungere la maggior parte della popolazione residente perché si crei una cultura dell’uso del mezzo pubblico nella nostra comunità.
Infine aggiungo solo che oggi il sistema del trasporto pubblico è finanziato in maniera non irrisoria dalle comunità locali e le tariffe attuali non si possono certo definire popolari come una volta: allora diventa giusto pretendere innovazione e qualità.
In questo quadro per gli spostamenti brevi ha pari dignità la mobilità ciclabile e pedonale non solo come svago ma come vero e proprio stile di vita e di relazione per la città.
D’altronde è difficile pensare che la Verucchio di Domani si possa realizzare solo ed esclusivamente con gli strumenti dell’oggi.
Christian Maffei Candidato sindaco Verucchio Domani